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Verrà consacrata domenica 21 giugno alle 10 dal patriarca di Venezia, Angelo Scola, la nuova chiesa della Parrocchia della Croce Gloriosa di Porto Santa Margherita e Brian (Caorle).

La nuova chiesa, intitolata a Papa Giovanni XXIII (la prima pietra della costruzione proviene proprio dalla casa di papa Roncalli), di forma quadrangolare (circa 22 x 21 metri) ha una grande sala centrale che sarà utilizzata per le celebrazioni in estate, quando l’affluenza è elevata, ed un’altra sala, più piccola per le celebrazioni invernali.

Un dialogo franco, un incontro autentico, è quello che si è tenuto mercoledì 10 giugno tra gli operai del Petrolchimico di Marghera e il Patriarca Scola nella sala di Sant’Appollonia a Venezia. Un’occasione di ascolto reciproco e di messa a fuoco delle difficoltà pesanti che vivono numerosi operai del comparto chimico e tessile di Marghera e di varie aziende di servizi per il Petrolchimico. Ma anche occasione di testimonianza reciproca della speranza concreta che dalla crisi possa nascere qualcosa di nuovo e positivo per i lavoratori e la società civile tutta.

Qui sono disponibili il testo della lettera degli operai al Patriarca e il video dell’intervento del cardinale Scola.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=SsdGeCP2fio

“Verso il G8. Strategie per uscire dalla crisi” è il tema del convegno promosso per oggi dall’Associazione Amici della Luiss presso la LUISS Guido Carli a Roma. Il titolo è affrontato sotto la prospettiva giuridica, economica e sociale. Intervengono Francesco Gaetano Caltagirone, Lorenzo Bini Smaghi, Guido Rossi, Paola Severino  e il card. Scola.  Si ripropone qui uno stralcio dell’intervento del Patriarca di Venezia, anticipato oggi da Il Sole 24 ore.

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Si è giunti all’emergenza finanziaria di oggi dopo un lungo periodo di “sonno della ragione” nel quale, pressati dall’obiettivo immediato di perseguire risultati finanziari a breve, si sono trascurate le dimensioni proprie della finanza; si è dimenticata la sua vera natura, che consiste nell’indirizzare l’impiego delle risorse risparmiate là dove esse favoriscono l’economia reale, il bene-essere, lo sviluppo di tutto l’uomo e di tutti gli uomini.

Una lezione di realismo. Questo sono stati gli otto giorni di Papa Benedetto in Terra Santa. Con intrepido coraggio ha messo mano alle brucianti contraddizioni di quella terra addolorata, con la caparbia energia di chi non si rassegna perché sa di poter costruire con nuovi mattoni. Ha rischiato in prima persona, senza calcoli mondani di successo o insuccesso. Il suo viaggio era a-priori “politicamente scorretto”.
Da dove questo realismo? Benedetto XVI si è inserito nella lunga schiera dei pellegrini cristiani ai luoghi santi. Ha camminato sulle orme del Figlio di Dio incarnato, “passo”, morto e risorto. Ha calcato le tracce palpitanti delle sofferenze dei cristiani che abitano lì.

Poveri e senza fissa dimora, persone in stato di disagio o difficoltà provenienti dal centro storico di Venezia e da altre zone del Patriarcato saranno protagonisti, assieme ai volontari che normalmente se ne prendono cura, di un particolarissimo pellegrinaggio mariano che avrà come meta la basilica di S. Marco.

Assieme ad un anziano

L’appuntamento – che si rinnova quest’anno per la quarta volta consecutiva – è fissato in cattedrale per mercoledì 13 maggio, alle ore 17.30, all’altare della Madonna Nicopeia; ad invitarli ed attenderli sarà ancora una volta il Patriarca card. Angelo Scola.

Dopo la neve all’arrivo, una splendida giornata di sole ha accompagnato ieri (martedì 28 aprile) la permanenza dei 120 pellegrini veneziani, guidati dal Patriarca card. Angelo Scola, al santuario mariano di Notre Dame du Laus, situato sulle Alpi Marittime francesi a 910 metri di quota. Il bel tempo ha così favorito le attività previste all’aperto – come la recita del rosario e, alla sera, la suggestiva processione « aux flambeaux » – e la visita ai luoghi dove la Madonna apparve per ben 54 anni di seguito, dal 1664 al 1718, ad un’umile pastorella di nome Benedetta Rencurel.

In un clima sobrio e penitenziale la Chiesa veneziana ha quindi compiuto – secondo l’intenzione espressa dal card. Scola – l’atto di affidamento alla Madonna “della Visita pastorale che stiamo compiendo nel Patriarcato per rigenerare il popolo di Dio attraverso l’educazione al pensiero di Cristo e alla gratuità affinché possa essere un popolo di testimoni in tutti gli ambienti dell’umana esistenza”. Il Patriarca ha invitato, in particolare, a rivolgersi nella preghiera a Maria, “Madre della fiducia” e “testimone integrale” che, con tutta la sua vita, ha sempre “cooperato” all’opera di salvezza di Dio.