Category

News

Category

Qui il testo integrale del Discorso del Redentore 2009 del Patriarca di Venezia.

1. Segnati dal dolore
Far memoria, dopo più di quattro secoli, dei benefici ricevuti dai nostri padri, liberati dalla peste che aveva colpito la nostra città verso la fine dell’estate del 1576, è più che mai ragionevole. Ha lo spessore del bisogno di liberazione particolarmente sentito, quest’anno, dal nostro popolo.

Sabato 18 luglio alle ore 19.00 l’apertura del ponte votivo che attraversa il canale della Giudecca
•  Domenica 19 alle 19.00, la messa solenne con il Patriarca
Lunedì 20 luglio – dalle ore 9.00 in poi – su Bluradio Veneto e sul circuito nazionale delle radio inBlu il filo diretto speciale per approfondire il tradizionale discorso del Redentore del Patriarca Scola.

BenedizioneOgni anno per la Festa del Redentore, che cade la terza domenica di luglio, il card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia, rivolge ai fedeli della città di Venezia e a tutto il Paese un articolato e approfondito discorso che, radicato nel significato della festa religiosa dedicata al Cristo Redentore, festa di speranza divenuta negli anni partecipatissima festa civile, si offre quale opportunità ideale per affrontate aspetti decisivi per la costruzione della vita buona personale e comunitaria.
La prossima Festa sarà domenica 19 luglio. In preparazione a tale ricorrenza, si ripercorre il passo segnato dai discorsi dal 2004 al 2008.

Il discorso pronunciato il 15 luglio 2008 si intitola: “La famiglia italiana fonte di progresso”
(Per la versione integrale del testo selezionare l’apposita sezione “Discorsi del Redentore”)

1. Colui che si prende cura
(…)Il profeta Ezechiele ci parla del Pastore che passa in rassegna il suo gregge, lo raccoglie, lo fa pascolare con giustizia sui monti della terra promessa, lo fa riposare in un buon ovile, fascia le sue ferite e ha cura di ogni singola pecora .

2. La strada del Padre
Il Beato Giovanni XXIII, che fu nostro amato Patriarca e di cui quest’anno abbiamo celebrato il 50° di elezione al papato, nelle preziose Agende veneziane, ritorna continuamente sulla figura del Buon Pastore evangelico (cfr Gv 10). Tutti noi conosciamo bene il tratto pastorale che Egli, sulla scorta della sua esperienza, impresse al Concilio Vaticano II.

Saluto_Redentore_2007Il discorso pronunciato il 15 luglio 2007  si intitola: “Infrangere il tabù dell’anima per giovarci delle scienze”.
(Per la versione integrale del testo selezionare l’apposita sezione “Discorsi del Redentore”)

1. Un gesto antico e sempre nuovo
«Deboli, empi, peccatori, nemici» (Rm 5,6): sono i quattro termini con cui la Seconda Lettura, tratta dalla Lettera ai Romani, indica la condizione in cui versava l’uomo quando con un atto di amore, puro, libero, gratuito Gesù si è consegnato alla morte per noi. Senza che noi prendessimo la benché minima iniziativa Dio ci ha riconciliato con Lui e ci ha salvati. (…)

2. Il Redentore «ci salva mediante la Sua vita»
La Parola di Dio, tuttavia, fratelli carissimi, parla sempre al presente. (…)

Il discorso pronunciato il 16 Luglio 2006 si intitola: “Educare nella società in transizione”.
(Per la versione integrale del testo selezionare l’apposita sezione “Discorsi del Redentore”)

1. «Perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna» (Gv 3, 15)
Per questo Dio ha mandato Suo Figlio nel mondo. Per questa stessa ragione ogni anno, dal 1577, il popolo veneziano onora il Crocifisso Risorto, riversandosi in questo tempio o almeno partecipando alla festa del Redentore secondo modalità che, per quanto secolarizzate, restano ultimamente riferite a Gesù. Tutti noi, credenti in Cristo, diversamente credenti, dubbiosi, agnostici o sedicenti atei, aneliamo – come dice il Vangelo – a non morire, vogliamo la vita eterna. E nessuno è indifferente all’annuncio evangelico che Gesù Cristo ha realizzato questa aspirazione profonda di ogni uomo.

Il discorso del Redentore pronunciato il 18 luglio 2004 ebbe come titolo:  “Una “civitas” per l’umanità. Pluriformità nell’unità”.

(Per la versione integrale del testo selezionare l’apposita sezione “Discorsi del Redentore”)

1. Uno si prende cura di noi
(…)
Tutti noi percepiamo una forza centrifuga che sovente ci allontana gli uni dagli altri e talvolta da noi stessi. Abbiamo bisogno di essere salvati. Tanto più che i «giorni nuvolosi e di caligine» (cfr Ez 34, 12) non mancano neppure nei nostri tempi.
Eppure c’è Uno che si prende cura di noi. È appunto il Redentore, vero Dio e vero uomo, Crocifisso e Risorto per noi e per la nostra salvezza. «Io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura» (Ez 34, 11). oltre la morte.

Benedetto XVI enciclicaLa carità nella verità è «un’esigenza della stessa ragione economica» (CV, 36). Benedetto XVI dà corpo a questa affermazione parlando di «principio di gratuità» e di «logica del dono come espressione della fraternità» (CV, 36). Sono così, di colpo, individuati due cardini della novità nella concezione dello «sviluppo integrale» proposto dall’Enciclica.

Il primo cardine riguarda la concezione stessa dell’economia che, come da più parti si ripete in questo tempo di crisi, domanda di essere ripensata. In quale direzione? Certo in quella dell’etica di cui l’economia ha bisogno per il suo corretto funzionamento. Benedetto XVI però va oltre: l’etica è condizione necessaria ma non sufficiente per una ragione economica adeguata.

Si sono chiusi martedì 23 giugno  a Venezia i due giorni di lavoro del comitato internazionale della Fondazione Oasis.

Qui  il comunicato conclusivo.

Un nuovo passo per Oasis
Fede, ragione e cultura: esiste un islam europeo?

Una rete internazionale di rapporti, un “soggetto comunitario”, che dal 2004 lavora in due ambiti che si intersecano e arricchiscono vicendevolmente: l’analisi culturale e l’approfondimento delle questioni brucianti poste dal processo storico in atto chiamato “meticciato di civiltà e culture” e lo scambio reciproco di testimonianze e racconto che scaturiscono dall’appassionato sguardo di fede sulla realtà.

Verrà consacrata domenica 21 giugno alle 10 dal patriarca di Venezia, Angelo Scola, la nuova chiesa della Parrocchia della Croce Gloriosa di Porto Santa Margherita e Brian (Caorle).

La nuova chiesa, intitolata a Papa Giovanni XXIII (la prima pietra della costruzione proviene proprio dalla casa di papa Roncalli), di forma quadrangolare (circa 22 x 21 metri) ha una grande sala centrale che sarà utilizzata per le celebrazioni in estate, quando l’affluenza è elevata, ed un’altra sala, più piccola per le celebrazioni invernali.