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"Città per la famiglia"

VENEZIA – Sabato 27 febbraio, alla Scuola di San Giovanni Evangelista a Venezia, ha avuto luogo il convegno “Città per la famiglia”; un’iniziativa promossa da Serra International Club (Distretto del Triveneto) e dal Forum Associazioni Familiari di Venezia con il Patrocinio del Comune di Venezia.
L’evento ha visto la partecipazione di numerose realtà istituzionali e cittadine (vedi dettagli sul convegno  in un post precedente).

Qui si riportano alcuni dei passaggi principali dell’intervento del Patriarca (presto sarà disponibilie il video del suo intervento).

Premessa

– Il mio intervento non sarà che un breve richiamo a quanto ho già avuto modo di dire in varie occasioni, in particolare nel Discorso del Redentore nel 2008.

– In secondo luogo esso ha come orizzonte la Dottrina Sociale della Chiesa ed in special modo il ricchissimo Magistero di Giovanni Paolo II sui temi del mistero nuziale (differenza sessuale, apertura all’altro, fecondità), del matrimonio e della famiglia che ad esso si collegano. Questa proposta ha un valore universale, non si limita al perimetro dei cattolici. I cattolici la immettono rispettosamente nell’odierna società plurale.

La famiglia come universale sociale e culturale

Per Lévi-Strauss (1908 – 2009): “unione socialmente approvata di un uomo e una donna e i loro figli” sono un fenomeno universale presente in ogni e qualunque tipo di società. Egli identifica in tal modo il proprium della famiglia.

patriarca benedica tac

MESTRE – Martedì 23 febbario il Patriarca si è recato presso l’ospedale Villa Salus di Mestre della Congregazione delle Suore Mantellate di Pistoia, per benedire un macchinario di ultima generazione che realizza accuratissimi esami Tac.

In tale circostanza, alla presenza delle religiose, del personale medico e sanitario, il Patriarca ha tenuto un breve intervento che qui si riporta.

“Nei profani come me, di fronte a una tale invenzione e un tal connubio tra scienza e tecnologia così avanzato e efficace, scatta la meraviglia.

È molto significativo che l’attenzione ad adeguare un’istituzione sanitaria come Villa Salus venga da una congregazione religiosa che, partendo da una cura integrale dell’uomo legata alla carità, ha intuito e continua a intuire la necessità che tutte le risorse della tecnoscienza siano messe a disposizione di tale cura integrale.

È impressionante come la stessa scienza vada verso uno sguardo olistico, sempre più “intero” sul paziente: siamo passati da una fase in cui l’arte medica aveva bisogno di sezionare, di frammentare, e quasi rischiava di non aver più come interlocutore la persona ma la malattia, relegando il paziente dietro la malattia, ad una fase in cui il compito di tenere conto dell’unità dell’io nasce dall’interno della diagnostica stessa. Macchine come questa per la Tac aiutano a lavorare con questa prospettiva intera, consentono un accesso all’unità che prima non era consentito.

Si ripropone qui un articolo del card. Angelo Scola pubblicato da Il Sussudiario lunedì 22 febbraio in occasione del 5° anniversario della morte di mons Luigi Giussani.

«Sono persuaso che a proposito del fatto religioso in genere, e del cristianesimo in particolare, tutti crediamo già di sapere. Invece non è impossibile, riaffrontandolo, approdare a qualche aspetto di conoscenza nuova». L’intento, del tutto positivo, di Luigi Giussani è stato sempre quello di mostrare la cum-venientia del fatto cristiano con quell’«insopprimibile senso religioso con cui la ricerca del destino dell’uomo coincide».

Domenica 21 febbraio nella Basilica di San Marco il Patriarca ha incontrato rappresentanti, partecipanti e guide dei Gruppi di ascolto della diocesi, un’esperienza che coinvolge oltre 5000 persone che in modo costante si riuniscono nelle loro case per leggere la Bibbia e scoprirla intrecciata alla vita quotidiana.

Qui si riporta il testo dell’istruzione del Patriarca tenuta durante la preghiera dei vespri culminata nell’adorazione eucaristica.

Carissime, carissimi,

1. siamo convenuti su invito della Commissione diocesana dei Gruppi di Ascolto – che ringrazio di tutto cuore a cominciare da Monsignor Valter Perini – nella nostra splendida Basilica cattedrale, espressione decisiva dell’unità del Patriarcato, per un incontro di preghiera in occasione dell’Anno Sacerdotale indetto da Benedetto XVI. Per questo fissiamo da subito il nostro sguardo, come fecero quel sabato gli abitanti di Nazaret, su Gesù Cristo, unico ed eterno Sacerdote.

Mercoledì 17 febbraio in mattinata il Patriarca guida un momento di ritiro spirituale per i seminaristi sul tema “Misericordia e Sacramento della Confessione”.

Qui si riportano alcuni appunti della meditazione del Patriarca.

1. Trinità e misericordia: guardando alla “Trinità” di Masaccio (Firenze, Santa Maria Novella, 1425-1427)

a) L’affresco ci mostra la duplice dimensione della misericordia: quella del Padre che ci attende con le braccia aperte (cfr. Padre misericordioso del Vangelo di Luca), ma anche quella del Figlio, l’Innocente Crocifisso, offerto pro nobis. Il gesto della consegna (braccia aperte a sostenere la croce) è del Padre e del Figlio (braccia stese sulla croce). «È il gesto dell’amore di Dio che si apre fino all’estremo, fino a far passare in sé «la maledizione» che spetta all’uomo, per trasmettergli in cambio la «benedizione» che spetta a Dio» (Benedetto XVI, Messaggio per la Quaresima 2010).

patriarca febbraio 2010 038PARIGI – Il card. Scola è stato invitato a partecipare ai lavori dei Colloqui promossi dall’Istituto Jean-Marie Lustiger sul tema ““L’Europa secondo Jean-Marie Lustiger: attualità e avvenire”, che si tengono giovedì 11 febbraio nel pomeriggio presso il Collège des Bernardins a Parigi.

Avvenire publica oggi un estratto del suo intervento che qui si riporta:

Il fatto che le religioni siano chiamate a giocare un ruolo nel futuro dell’Europa è la conclusione che ognuno può trarre dalla semplice osservazione delle circostanze attuali. La presenza di diverse realtà religiose, penso in primo luogo all’Islam, ha contribuito in maniera sostanziale a dimostrare quanto fossero infondate le previsioni formulate solo qualche decennio fa sull’avvento di “un mondo mondano”. Certo, il moltiplicarsi di soggetti e visioni religiose a volte radicalmente diverse fra loro e l’affacciarsi sulla scena di nuovi attori hanno suscitato la diffidenza di molti. Ma non possiamo dimenticare il fatto che nella storia europea le vicende religiose, le vicende culturali e socio-politiche si siano mostrate, al di là delle necessarie distinzioni, così intrecciate da essere di fatto inscindibili.

ingresso nuovo vescovo trevisoDomenica 7  febbraio mons. Gianfranco Agostino Gardin ha fatto il suo ingresso ufficiale come nuovo vescovo di Treviso. Questo il saluto rivoltogli dal card. Scola:

Eccellenza Reverendissima, carissimo fratello nell’episcopato, Arcivescovo Gianfranco Agostino, «in osculo Christi una cum Petro pax tibi». Nel bacio di Cristo, profondamente uniti a Pietro, a te sia pace.

Questo antico augurio di bene sgorga ora dal cuore di tutto il popolo di Dio, sia quello riunito qui intorno a te in questa chiesa Cattedrale, sia quello che partecipa a questa solenne Eucaristia attraverso i mezzi di comunicazione.

L’intero presbiterio, i diaconi, i religiosi, le religiose e tutti i fedeli salutano in te il loro nuovo Pastore. Come Amministratore apostolico posso testimoniare che hanno vissuto questi mesi in alacre attesa. Con la preghiera e con l’azione hanno camminato nel solco tracciato dagli Orientamenti pastorali proposti dal tuo amato predecessore, l’Arcivescovo di Udine S.E. Mons. Andrea Bruno Mazzocato. Con gioia hanno poi accolto la decisione del Santo Padre di affidarti la guida di questa insigne Chiesa di Treviso. Tu la conosci già bene: hai toccato con mano la ricchezza della sua tradizione e hai visto il desiderio ardente di tutte le realtà parrocchiali, di tutte le comunità religiose, delle svariate aggregazioni laicali e di tutti i fedeli di saper documentare anche oggi al “nostro fratello uomo” la bellezza della sequela del Cristo Risorto.

“Una prova di democrazia in tempo di crisi”, a partire dall’analisi (critica e propositiva) del “caso Venezia”: non è solo il titolo del convegno che si è tenuto venerdì 5 febbraio a Zelarino (Mestre), né solo della pubblicazione presentata in questa sede (Ed. Marcianum), ma riflette anche un metodo di lavoro, partecipato e condiviso da più soggetti.

Quello portato avanti, ormai da un paio d’anni, dalla Pastorale sociale e del lavoro del Patriarcato di Venezia che ha messo insieme una “rete” di realtà socio-economiche formata da una ventina tra organizzazioni di categoria e sindacali, ordini professionali, enti ed associazioni).

I lavori del convegno sono stati chiusi dall’intervento del Patriarca, di cui si riporta la prima parte:

httpvh://www.youtube.com/watch?v=Gt8CpKkOaGo

Sabato 30 gennaio si è tenuta a Mira (Ve) la tradizionale marcia-veglia per la pace promossa dalla Pastorale Sociale e del Lavoro in collaborazione con il Centro diocesano per gli stili di vita.

Al centro il titolo del messaggio annuale del Papa per la Giornata per la Pace: “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”, declinato a partire da un’approfondimento dei cinque sensi, attraverso i quali la persona entra in relazione con il creato e con Dio.

Qui si ripropongono alcuni dei punti affrontati dal Patriarca nella sua riflessione che ha concluso la marcia-veglia:

1. La marcia e veglia di oggi esprimono la concretezza della nostra fede.

Essa riguarda tutto l’uomo. E l’uomo conosce a partire dall’esperienza sensibile. Dall’esperienza delle cose concrete. Per questo è importante il rapporto con il creato.

 

2. Dottrina dei «sensi spirituali»

Ha in Origene il suo iniziatore. Scrive 1’alessandrino: «Il Cristo diventa l’oggetto di ciascun senso dell’anima. Egli chiama se stesso la vera “luce” per illuminare gli occhi dell’anima, il “Verbo” per essere udito, il “pane” di vita per essere gustato. Parimenti, egli è chiamato “olio” e “nardo” perché l’anima si diletti dell’odore del Logos, egli è divenuto “il Verbo fatto carne” palpabile e attingibile, perché l’uomo interiore possa cogliere il Verbo di vita» (Commento al Cantico TI, 167,25);