Sabato 18 luglio alle ore 19.00 l’apertura del ponte votivo che attraversa il canale della Giudecca
•  Domenica 19 alle 19.00, la messa solenne con il Patriarca
Lunedì 20 luglio – dalle ore 9.00 in poi – su Bluradio Veneto e sul circuito nazionale delle radio inBlu il filo diretto speciale per approfondire il tradizionale discorso del Redentore del Patriarca Scola.

Si rinnova sabato e domenica prossimi, il 18 e 19 luglio, la Festa religiosa e civile del Redentore con i suoi appuntamenti tradizionali:
– l’apertura del ponte votivo, sabato 18 luglio, alle ore 19, alla presenza del Patriarca e del Sindaco
– la celebrazione della messa solenne domenica 19 alle ore 19, presieduta dal Patriarca presso la Chiesa del Redentore della Giudecca (vedi gli orari di tutte le celebrazioni in calce).
Da oltre quattro secoli migliaia di fedeli attraversano il canale della Giudecca in pellegrinaggio per sciogliere l’antico voto, che risale al XVI secolo, quando la città fu colpita da una terribile peste (1575 -1577, v. nota storica in calce).

Ogni anno il Patriarca propone in tale occasione il suo “discorso del Redentore”, una riflessione articolata su un tema che, suscitato dall’origine religiosa della festa veneziana conosciuta per i suoi fuochi d’artificio, si incarna nella vita quotidiana e tocca le domande profonde dell’uomo, domande personali e comunitarie.

Quest’anno il discorso avrà come tema “L’umana sofferenza e l’opera del Redentore”: a partire dalla sua esperienza personale di incontro assiduo con persone anche gravemente malate durante la visita pastorale e dalla provocazione dei recenti fatti tragici che hanno ferito il nostro Paese (dal terremoto di Abruzzo alla strage di Viareggio), il Patriarca affronterà il nesso tra il dolore, l’enigma-uomo e il “silenzio” di Dio, fino a toccare il dibattito che negli ultimi mesi ha animato la società civile e la politica sulla questione dei malati terminali e della legge sul fine-vita.

Per commentare i contenuti della riflessione del Patriarca, BluRadioVeneto (fm 88.70 – 92.00 – 94.60) e il circuito nazionale inBlu trasmettono lunedì 20 luglio uno speciale dibattito in diretta sul tema del dolore dell’uomo e del suo significato in un tempo di grande ottimismo per le scoperte tecno-scientifiche da un lato, ma segnato da tragedie e sofferenze dall’altro.
A partire dalle ore 9.00 in onda, si alterneranno ai microfoni: Mons. Angelo Bazzari, successore di Don Gnocchi alla guida dell’omonima Fondazione, il filosofo Giovanni Salmeri, l’ex-ministro della salute Livia Turco e Giuliano Ferrara. Conduce Fiorella Girardo.

In passato il card. Scola nei discorsi del Redentore ha trattato queste tematiche: il possibile sviluppo del modello veneto (nel 2003), il “meticciato di civiltà” (2004), la proposta di una nuova laicità (2005), la libertà di educazione (2006), il rapporto tra anima e scienze (2007) e la famiglia italiana come fattore di progresso (2008).
Per ritrovare i testi integrali: www.angeloscola.it.

Il calendario completo delle celebrazioni
• Sabato 18 luglio – alle ore 19.00 e alla presenza del Patriarca e delle autorità cittadine – sarà aperto e inaugurato ufficialmente il ponte votivo che, attraversando il canale della Giudecca, condurrà direttamente al Tempio del Redentore dove subito dopo, alle ore 19.30, sarà celebrata l’Eucaristia. Un’altra messa è prevista anche alle ore 24.30, immediatamente dopo i fuochi d’artificio.
• Domenica 19 luglio le messe nella basilica del Redentore saranno celebrate nei seguenti orari: 8.00 – 9.00 – 10.00 – 11.00 – 12.00 – 16.30 – 17.30. Alle ore 19.00 si svolgerà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Patriarca di Venezia card. Angelo Scola con la partecipazione del Capitolo metropolitano, delle Congregazioni del clero, della Comunità cappuccina, dei parroci e delle autorità cittadine; a seguire vi sarà la processione eucaristica fino all’esterno della chiesa e la benedizione della città.
• Nei vicini locali del patronato parrocchiale del Redentore, per l’occasione, è allestita in questi giorni la tradizionale pesca di beneficenza.

Le origini della festa
• Nel triennio 1575 – 1577 la Serenissima fu scossa dal flagello della peste. Favorito dall’altissima concentrazione di abitanti, il morbo serpeggiò a lungo e causò moltissime vittime: quasi 50.000, più di un terzo della popolazione. Il Senato, il 4 settembre 1576, deliberò che il Doge dovesse pronunciare il voto di erigere una chiesa dedicata al Redentore, affinché intercedesse per far finire la pestilenza. Ogni anno la città avrebbe reso onore alla basilica, nel giorno in cui fosse stata dichiarata libera dal contagio. Il 13 luglio 1577 la pestilenza fu dichiarata definitivamente debellata e si decise di festeggiare la liberazione dalla peste la terza domenica del mese di luglio, con una celebrazione religiosa e una festa popolare.