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Omelie

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La celebrazione di conferimento del mandato a catechisti ed educatori di sabato 26 settembre nella Basilica di San Marco è stata caratterizzata da una liturgia di affidamento a Maria. “Cosa significa atto di affidamento? Significa consegnare alla cura, alla custodia di una persona – Maria – che ne è veramente capace qualcosa di molto prezioso, che ci sta a cuore. Nel nostro caso il mandato ma, per finire, la nostra stessa vita” ha dichiarato il card. Scola durante l’omelia.

È disponibile il video dell’omelia del Patriarca.

Qui è disponibile il testo dell’intervento del card. Angelo Scola

Letture: Gv 19,25-27; Lc 2,25-35; Gv 21, 20-22; Gv 17, 13-23.

1. Carissimi,

giunti da ogni parte della nostra Diocesi nella Basilica Cattedrale – la casa della comunione di tutti i fratelli in Cristo intorno al fratello e padre Vescovo – per ricevere, anche quest’anno, il mandato (la missione) di evangelizzatori e di catechisti (educatori), ricevete il mio personale abbraccio di accogliente saluto.

Domenica 6 Settembre alle ore 18.00 il cardinale Scola ha presieduto la concelebrazione eucaristica nel chiostro annesso al Santuario di Nostra Signora del Pilastrello: si è trattato dell’occasione culmine di festeggiamento per i cinquecento anni dalla fondazione del santuario di Lendinara (Rovigo). Tale funzione ha visto la partecipazione di S.E Lucio Soravito, vescovo di Adra-Rovigo, e di cinque abati, tra cui don Michelangelo M. Tiribilli, Abate Generale della congregazione benedettina di Monte Olivito. I concelebranti, dopo una visita al Santissimo sono giunti sino all’Aula Capitolare per appararsi per la Santa Messa che si è svolta non all’interno del Santuario stesso ma nell’annesso Chiostro. La solenne liturgia, è stata vissuta come un’occasione speciale di rendimento di grazie per la secolare tradizione di devozione alla Madonna del santuario di Lendinara.

Qui si può leggere il testo dell’omelia del card. Scola.

SOLENNITÀ DELLA NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA

Liturgia: Michea 5, 1-4a; dal Salmo 87; Rm 8, 28-30; Mt 1, 1-16. 18-23.

1. «Tutti là sono nati. … L’uno e l’altro è nato in essa. … Là costui è nato. … Il Signore ha posto in te le sorgenti della vita» (Salmo Responsoriale, 87). La Liturgia dell’odierna Solennità è tutta tramata dal tema della nascita. Commentando questo Salmo Sant’Agostino esclama: «L’Altissimo ha fondato questa città per nascervi, allo stesso modo che ha creato sua madre per nascere da lei. Quale promessa, quale speranza, fratelli miei! Ecco per noi l’Altissimo, che ha fondato la città, le dice: Madre!» (Sant’Agostino, Commento al Salmo 87).

La profezia di Michea, alludendo al tempo in cui sorgerà il Messia a Betlemme, riprende il tema della nascita. Afferma: «Quando colei che deve partorire partorirà…» (Mic 5,2, Prima Lettura).

Questo è il testo dell’omelia pronunciata dal card. Angelo Scola nella basilica di Torcello  nel giorno della Festa dell’Assunzione di Maria in occasione della chiusura delle celebrazioni del Millenario della stessa basilica.

Ap 11,19;12,1-6.10; Sal 44; 1Cor 15, 20-26; Lc 1, 39-56

1. In Lei Dio ha «fatto risplendere un segno di consolazione e di sicura speranza» (Prefazio). Da questa millenaria Basilica di Torcello l’efficace affermazione del Prefazio della Solennità della Beata Vergine Maria Assunta in cielo diventi per tutti un cordiale augurio. Saluto in particolare la comunità di Torcello e quelle delle vicine Isole, le Autorità civili, militari, del Comune, della Provincia e della Regione. Saluto inoltre quanti sono collegati per radio e televisione.

Si è snodata per la calli di Venezia attorno a S.Marco domenica 14 giugno  nel pomeriggio la processione guidata dal Patriarca per la Festa del Corpus Domini. Intensa e numerosa la partecipazione dei veneziani a tale gesto.
Qui è disponibile l’omelia letta dal Patriarca Scola e la preghiera al Santissimo Sacramento per la città di Venezia.

Es 24,3-8; Sal 115; Eb 9,11-15; Mc 14,12-16.22-26

1. Alzatosi di buon mattino Mosé erige un altare e, con la collaborazione «di alcuni giovani israeliti» (Es 24, 5), si procura, mediante il sacrificio di giovenchi, il sangue che, versato in catini, spargerà metà sull’altare e a metà sul popolo. Il popolo, appositamente convocato, ascolta da Mosé la lettura del Libro dell’alleanza. Soprattutto vi aderisce proclamando a una sola voce: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo» (Es 24, 3).
Recuperiamoci, in questo momento, da ogni distrazione per immedesimarci in questa scena sacrale. Cosa esprime?
Il sangue nell’Antico Testamento è la vita ed appartiene a Dio. Significa che, in forza dell’alleanza, una stessa vita circola d’ora in avanti tra Dio ed il suo “primogenito” Israele.

Domenica 7 giugno il Patriarca card. Scola ha celebrato la messa nella Basilica del Santo a Padova in occasione della Tredicina di Sant’Antonio. Qui il testo dell’omelia pronunciata.

“1. Il metodo con cui Dio si rivela al mondo
«…ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un’altra… come fece per voi il Signore vostro Dio in Egitto, sotto i tuoi occhi?» (Dt 4, 32.34). Dio, che avrebbe potuto rivelarsi all’uomo in mille modi, ha preferito legarsi fisicamente ad un popolo per manifestare a tutti la sua grandezza e la sua misericordia.
L’elezione: senza questa categoria non si può capire né l’Antico né il Nuovo Testamento. Per imparare ad amare tutti bisogna scegliere di amare in verità, secondo la legge della prossimità, chi Dio ti assegna. Ciò che mi è dato dal disegno di Dio in rapporti e circostanze mi corrisponde. Non il contrario! A ragione il compianto Cardinale Lustiger ha scritto che oggi molti cristiani sono inconsapevolmente pagani, nella misura in cui ignorano o dimenticano la modalità con cui Dio ci ama che è quella dell’elezione”. ….

In occasione della Festa Patronale di San Domnio, il card. Scola ha presieduto la celebrazione eucaristica al porto di Split, su invito di S. E. Mons. Marin Barisic, arcivescovo di Spalato e Makarska.

La solenne processione dalla Cattedrale al porto si è dimostrata ancora una volta una grande festa di popolo per la Chiesa Cattolica della Croazia.

Ecco il testo dell’omelia.

Ap 12,10-12a; 1Pt 5,1-4; Lc 10,1-9

1. «Pascete il gregge … non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo riceverete la corona della gloria che non appassisce» (1Pt 5,3). Queste parole della Prima Lettera di Pietro – la Seconda Lettura dell’odierna liturgia – si possono applicare alla lettera ai due giganti della fede che stanno alla sorgente e alla foce della storia cristiana delle vostre terre.

“Gesù continua ad operare attraverso noi uomini. Uomini che Egli sceglie. Grandezza sconvolgente di questo mistero d’amore e di elezione..! Fin da ora deve essere chiaro, carissimi Morris e Davide, che il cammino seminaristico, che oggi comincia per voi in modo ufficiale perché pubblico, o ha Cristo come la pietra d’angolo, oppure sarà un fallimento”.

Qui si può leggere l’omelia integrale del card. Angelo Scola di domenica 3 maggio in occasione della candidatura al sacerdozio di due giovani seminaristi, Morris e Davide.