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Benedetto XVI enciclica

“CARITAS IN VERITATE” E WELFARE – Viene qui di seguito riproposto l’intervento del Patriarca in occasione delle giornate di formazione della Fondazione per la Sussidiarietà del Network Fondazioni – Associazioni, incentrate sul tema “Crisi: occasione per un nuovo welfare”.

1. Un cambio di paradigma

Anche ad un profano dell’economia e delle sue implicazioni socio-politiche non mancano informazioni sufficienti per affermare che, a partire dalla prima metà degli anni Novanta, tutti i sistemi di welfare europei hanno dovuto confrontarsi con la trasformazione, profonda e a volte tumultuosa, dei rispettivi contesti sociali. Ciò è avvenuto sotto la spinta di fenomeni complessi, di natura esogena (legati alla dinamica di globalizzazione economica e sociale, all’emergere dei problemi connessi al “meticciato di civiltà”) o endogena (legati soprattutto all’invecchiamento della popolazione e alla modificazione dei sistemi occupazionali).

La risposta è consistita in una azione di “ricalibratura” ma, in realtà, ora si vede bene che la situazione domanda un vero e proprio cambio di paradigma. È richiesta una modificazione profonda dell’assetto normativo che regola le politiche sociali per fare spazio a nuovi modelli, pur senza rimettere in discussione i principi di solidarietà ed eguaglianza che hanno caratterizzato l’avvento dei sistemi di welfare state.

Angelo Scola- Maria, la donna

LA FIGURA DI MARIA – Viene riproposta qui di seguito un’intervista della scrittrice e giornalista Alessandra Borghese al Patriarca in occasione dell’uscita del libro “Maria, la donna. I misteri della sua vita” (pp. 118, Cantagalli Editore, 2009) e già pubblicata sui quotidiani La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno lo scorso novembre.

Tra le sue numerose pubblicazioni ve ne sono alcune di carattere più strettamente teologico e altre più divulgative, in che modo definirebbe questo suo ultimo libro edito da Cantagalli, intitolato “Maria, la donna: i misteri della sua vita”?

Il libro vuole offrire degli spunti di riflessione, un aiuto a contemplare le più importanti tappe della vita di quella che è forse la donna più conosciuta e venerata del mondo (non dimentichiamo che il culto della Madre di Cristo, più che millenario, non appartiene solo al cristianesimo, ma anche ai diversi islam), con la sorpresa di scoprire in lei i tratti più originali e profondi della femminilità. Mi sembra un testo alla portata di tutti.

Comitato Scientifico Internazionale Oasis 2010

L’EDUCAZIONE COME ANTIDOTO ALLA VIOLENZA E AL FONDAMENTALISMO – Vengono pubblicati qui di seguito ampi stralci della relazione pronunciata nella mattinata  di lunedì 21 dal Patriarca al convegno del Comitato Scientifico di Oasis a Beirut sul tema «L’educazione come paideia: una proposta per il nostro tempo» e proposti dall’Osservatore Romano:

Angelo Scola

L’educazione, in prima approssimazione, è quel processo fatto anzitutto di buone relazioni e di pratiche virtuose, di trasmissione (traditio) di un’interpretazione complessiva della realtà, offerto alla verifica della libertà dell’educando. Parlarne in Libano è poi un’opportunità straordinaria perché questo è un Paese che ha scelto di legare le proprie sorti al successo o al fallimento dell’impresa educativa. Qui l’educazione si rivela come il caso serio per eccellenza: dove riesce, assicura un «essere-insieme» — «convivenza» mi pare un termine riduttivo e logoro — che si è guadagnato l’ammirazione di tutto il mondo; ma quando fallisce, lascia il campo alle peggiori violenze.

Comitato Scientifico Internazionale Oasis 2010

COMITATO SCIENTIFICO OASIS 2010 – Viene pubblicato qui di seguito un estratto dell’intervento di apertura del Comitato scientifico della Fondazione Internazionale Oasis pronunciato dal Patriarca e pubblicato dal quotidiano la Repubblica in data 19 giugno:

Beirut Libano, 21-22 giugno 2010

Angelo Scola

Raramente come in quest’ultimo anno, e direi soprattutto in quest’ultimo mese, abbiamo avuto il timore di essere giunti molto vicini a un punto di non-ritorno. Lo ha detto con forza il Santo Padre a Cipro, paventando per il Medio Oriente un «bagno di sangue ancora più grande» nel caso in cui non si concretizzi rapidamente «uno sforzo internazionale urgente e concertato al fine di risolvere le tensioni che continuano […], specie in Terra Santa»1. Un eventuale conflitto avrebbe conseguenze disastrose, prima di tutto in termini di vite umane, ma anche per i suoi effetti destabilizzanti, ben oltre i confini degli Stati eventualmente coinvolti.

S.Em Rev.ma cardinale Angelo Scola

EDUCAZIONE E COLLABORAZIONE PER AFFRONTARE LA CRISI – Viene pubblicata qui di seguito l’intervista al Patriarca a cura di Roberto Papetti, direttore del Gazzettino, pubblicata domenica 13 giugno.

“Il Veneto è ancora troppo poco Regione”. E deve diventarlo. Ma per far questo è necessario superare un concetto sbagliato di policentrismo che nella realtà è “nemico dell’unità della Regione”, alimenta solo divisioni e genera debolezze. E basta anche con gli scontri e i litigi “perchè la gente è stanca e non capisce: la politica non è e non può diventare un ring”. I toni sono, al solito, pacati ma fermi. Le parole meditate e mai casuali. Ma il Patriarca di Venezia Angelo Scola, come suo costume, non si tira indietro e affronta, in questa lunga conversazione con il Gazzettino, molti dei temi chiave del Nordest: quello di oggi, ma soprattutto quello di domani. Lanciando anche una proposta: una grande alleanza per l’educazione che superi il concetto “vecchio e inadeguato” di patto sociale e raccolga le migliori energie del Veneto “perchè”, dice Scola, “il capitale umano è diventato insostituibile e non si improvvisa: non ci sarà vera innovazione senza educazione”.

Patriarca, diranno che fa politica…

“Io sono un vescovo e il vescovo attraverso l’azione pastorale quotidiana cerca di aiutare la relazione della famiglia umana con Dio, attraverso i sacramenti, la parola di Dio, la preghiera e la condivisione; ma poiché il nostro è un Dio incarnato, inevitabilmente ha a cuore la storia dell’uomo, le sue vicende concrete. Per questo come Patriarca faccio anche interventi pubblici su vari temi, mi occupo di ricerca ed educazione attraverso il Marcianum o dei bisogni degli emarginati. Sono cose apparentemente molto diverse tra loro, ma con un filo unitario che le lega ed è la mia preoccupazione, come vescovo, per il bene intero della gente. E’ un’azione che ha che fare con l’amore di Dio verso la famiglia umana che Gesù ci ha testimoniato. Non c’è altro. “Oggi vengo a casa tua”: in queste parole di Gesù ad un uomo di mondo come Zaccheo è detto in maniera semplice ed inequivocabile il senso della Visita pastorale in atto in tutto il Patriarcato dal 2005. E la gente, come Zaccheo, risponde con prontezza ed entusiasmo. Lo documenta l’accoglienza che mi riserva ricevendomi a casa sua. Non solo nelle chiese, ma anche nei luoghi della vita quotidiana – del lavoro e dello studio, del riposo, della cura, dell’impegno sociale, civile e politico … Io sto imparando moltissimo da questa esperienza. E la mia fede ne è confermata e rafforzata».