RONCADE (TV) – Venerdì 7 maggio 2010 nella sede dell’ Auditorium di Ca’ Tron a Roncade (TV) si è tenuto il terzo incontro di riflessione sull’Enciclica Caritas in Veritate promosso da Confindustria Veneto ed UCID Veneto.

Dopo i saluti del Presidente di Confindustria Veneto, Andrea Tomat e del Presidente di U.C.I.D. Angelo Ferro il Prof. Daniele Marini, Università di Padova, ha presentato i risultati di una ricerca dedicata a “Gli imprenditori del Nord Est e la Chiesa”. A seguire sono intervenuti in un dibattito, moderato da Ugo Savoia (Corriere della Sera), il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti ed il Patriarca. Presente anche il ministro Umberto Bossi.

Viene pubblicato qui di seguito un estratto dell’intervento del Patriarca al convegno:

4. Per uno sviluppo integrale 

Oltre a questi punti, per forza di cose richiamati in modo estremamente sintetico, il Papa tocca altri temi di non minore importanza, dalla problematica dei diritti e dei doveri, alla vita, all’ambiente, alla fame, all’umana collaborazione e alla tecnica, che non è qui possibile approfondire, ma che non sono estranei a quanto abbiamo detto finora. Sulla scia della Populorum Progressio infatti, Benedetto XVI ribadisce un caposaldo della dottrina sociale della Chiesa: lo sviluppo è sempre sviluppo dell’esperienza umana nella sua integralità fatta di affetti, lavoro e riposo. Riconoscerne la doverosità giova a tutti e contribuisce all’edificazione di un’autentica vita buona per la persona, per la comunità e per tutti i popoli. Secondo l’Enciclica la crescita del benessere e della ricchezza non può quindi essere disgiunta dall’obiettivo della riduzione delle disuguaglianze.

I discorsi sul merito, sull’eccellenza delle aziende e dei loro managers deve farsi carico degli interessi obiettivi di tutte le categorie che contribuiscono alla vita dell’impresa. La globalizzazione, a sua volta, deve contribuire a rendere soggetti e non a trattare come oggetti economici le popolazioni di fatto ancora esposte alla povertà, alla fame e alla miseria.

5. Un’azione per fare il bene comune

Questo incontro non è un lampo in una notte oscura. Fa parte di un’azione per fare il bene comune che è, in varie forme, in atto nel Nord Est. Mi complimento per questo con l’UCID, la Confindustria Veneto, la Facoltà Teologica del Triveneto e lo Studium Generale Marcianum – in particolare ASSET, Alta Scuola Società Economia Teologia che ha in programma per settembre una Summer School Internazionale dal titolo “Ripensare i diritti in una società plurale” – per il lavoro che stanno facendo in questo prezioso ambito. Ed invito tutti i soggetti sociali imprese, sindacato, università, ecc. a coinvolgersi.

La religione, ci ha detto la ricerca curata dai professori Daniele Marini, Davide Gerardi e Fabio Marzella, rappresenta nel Nord Est un “ordito invisibile” per gli uomini dell’impresa. Questo è troppo poco. È uno degli esiti del processo di terza secolarizzazione che tocca anche le nostre terre. Se gli uomini del lavoro avranno un soprassalto di consapevolezza sapranno provocare le Chiese del Nord Est (la Chiesa infatti nasce e rinasce dalle persone) ad una più adeguata conoscenza e comunicazione col mondo del lavoro offrendo quel sapere dell’io-in-relazione che vive anzitutto di gratuità e che solo consente una speranza affidabile per il Terzo millennio.