Martedì 3 aprile 2012 al Teatro Dal Verme di Milano, si è tenuto un incontro con l’arcivescovo Scola e Aldo Cazzullo, in occasione dell’uscita del libro “La vita buona. Dialogo sulla Chiesa, la fede, l’amore, la vita e il suo senso”, edito da Arnoldo Mondadori.
Il video della serata

La crisi economica, l’amore, la morte, la politica, l’immigrazione, il ’68, la scuola, la famiglia, il governo della Chiesa. Il rapporto tra Stato e Chiesa, tra scienza e dottrina, tra fede e ragione. La vita e il suo senso. Da quasi dieci anni, un uomo di punta della Chiesa italiana, il cardinale Angelo Scola – prima patriarca di Venezia, poi arcivescovo di Milano – e una firma del «Corriere della Sera», Aldo Cazzullo, dialogano sull’attualità politica e i temi ultimi dell’esistenza. Da queste conversazioni, che sono state discusse, commentate, criticate, difese da parte di politici, religiosi e laici, sono emerse parole-chiave divenute lessico comune del dibattito pubblico, come «meticciato di civiltà e culture» – agli antipodi sia dei retori del relativismo culturale sia dei nemici della società multietnica – e «nuova laicità»: quasi un manifesto del modo della Chiesa moderna di stare nella società e partecipare alla discussione e alle decisioni politiche. Per quanto ogni dialogo faccia storia a sé, e sia stato pensato come fine a se stesso, a rileggerli ora, ricomposti in un’unica sequenza, risulta evidente come ognuno rappresenti il tassello di un sistema di pensiero autonomo, che il cardinale Scola tratteggia, saldamente ancorato nel deposito della fede e della dottrina cattolica e nella lettura che ne è stata data dai papati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma con tratti di libertà in sintonia con la tradizione della diocesi di Milano, che ora è stato chiamato a reggere. È proprio la sintonia umana e intellettuale con gli ultimi due pontefici che consente al cardinale – stimolato e provocato dal giornalista – di elaborare idee originali e una visione innovativa del cristianesimo, che non penalizza le passioni, i desideri e neppure gli istinti; anzi, esalta l’umanità, la differenza tra uomo e donna, l’attrazione per il bello. E il cui nucleo centrale è sintetizzato nell’insolita espressione di «vita buona», la forma più alta di libertà, in cui il voler essere e il dover essere coincidono – si vuol fare ciò che si deve fare –, una vita animata dall’amore per il bello, il bene, il vero, l’eterno.


Scheda bibliografica:

Angelo Scola, Aldo Cazzullo
La vita buona.
Dialogo sulla Chiesa, la fede, l’amore, la vita e il suo senso

ed. A. Mondadori, 2012,
pp. 144, € 15