In data odierna, presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si è tenuta la giornata di studio e confronto per i dottorandi dal titolo “Tecnica e Umanesimo. Un approccio trans-disciplinare”.

A questo link è possibile vedere il programma integrale della giornata, organizzata dalle Scuole di dottorato e dal Collegio docenti di teologia.

Sua Eminenza il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo emerito di Milano, ha tenuto la Lectio sul tema “Postumanesimo e transumanesimo: provocazioni antropologiche”. In attesa della pubblicazione del testo integrale, anticipiamo di seguito le conclusioni del Cardinale.


Possiamo affermare che post e transumanesimo, senza sottovalutare gli apporti positivi che possono dare soprattutto per la salute umana, rappresentano una sorta di tecnognosi. Una pretesa non solo di penetrare tutto il mistero dell’uomo ma addirittura di rimpiazzare l’uomo con un essere che, per finire, non mantiene più alcun nesso con ciò che chiamiamo uomo.

Senza giungere ad affermare che post/transumano pretendono di costruire un’ingegneria della felicità, sostituendo la politica con la terapeutica, reputo corrette le conclusioni di Michel Henry e di Paolo Benanti che qui riporto.

Afferma Henry: «Ben lontani dal fatto che l’analisi del corpo (Körper) possa diventare quella della nostra carne (Leib) e, addirittura, un giorno, il principio della sua spiegazione, è vero il contrario: solo la nostra carne ci permette di conoscere qualcosa come un corpo». E questo perché non sarà mai possibile prescindere dal fatto che il dato fisico si imponga solo passando da come la “carne” ne sarà “impressionata”.

E ancor di più Paolo Benanti, nel suo ampio e ben documentato saggio sul cyborg, scrive in conclusione: «La visione post-umana e trans-umana dell’enhancement… si configura quindi più come una negazione dell’umano che non come un miglioramento dell’uomo, divenendo di fatto una negazione pratica dell’umanità e una negazione del valore della persona».