Il Patriarca Scola, l’archimandrita ortodosso Evangelos e la pastora valdese Ribet in dialogo, nell’incontro di formazione per i preti della diocesi veneziana svoltosi ieri a Zelarino, sul documento del Papa sulla Parola di Dio
Un evento straordinario, per la rilevanza del gesto e la forza dei contenuti: tre voci importanti – provenienti da diverse confessioni cristiane – si sono misurate sulla “Verbum Domini”, il documento di Benedetto XVI che raccoglie e rilancia i lavori del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio. Il Patriarca di Venezia card. Angelo Scola, il vicario generale dell’Arcidiocesi ortodossa d’Italia e Malta archimandrita Evangelos Yfantidis e la pastora valdese di Venezia Elisabetta Ribet hanno riflettuto insieme questa mattina al Centro pastorale card. Urbani di Zelarino (Venezia) nell’ambito di uno speciale incontro ecumenico di formazione rivolto ai sacerdoti della diocesi di Venezia ed organizzato dalla commissione diocesana per la formazione permanente del clero insieme a quella per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, all’interno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
“La bellezza e la straordinarietà dell’evento – racconta don Marco Scarpa, incaricato diocesano per l’ecumenismo – sta nel fatto che noi cattolici abbiamo chiesto anche a fratelli di altre comunità cristiane di leggere, commentare e presentare ai nostri preti un documento del papa e che i rappresentanti di queste comunità abbiano accettato di leggere e dialogare attorno ad un documento della Chiesa cattolica, ognuno di loro portando la rispettiva sensibilità. E’ stato davvero un modo stimolante e costruttivo di vivere una bella relazione tra le Chiese. E per noi cattolici è molto importante e utile conoscere la recezione, da parte delle altre comunità, dei nostri documenti. La stessa Verbum Domini, poi, ricorda che l’ascolto della Parola di Dio incrementa la comunione ecclesiale con quanti camminano nella fede”.
Nel dialogo a tre voci è emerso, pur in presenza di alcuni elementi di distinzione, un generale apprezzamento per l’impostazione data da Benedetto XVI alla “Verbum Domini”: la pastora Ribet ha evidenziato l’importanza che l’opera di interpretazione delle Scritture, necessariamente seria ed attenta, sia sempre in vista e in funzione dell’impegno pastorale e della vita concreta delle persone e delle comunità; l’archimandrita Evangelos, citando anche testi del Patriarca Bartolomeo, ha sottolineato il tema determinante della Parola di Dio come dono e arte del dialogo in cui avviene e si sviluppa la relazione tra Dio e l’uomo con le sue domande ed esigenze fondamentali; il Patriarca Scola ha messo in rilievo l’attenzione al soggetto (il Dio-che-parla e l’uomo, chiamato all’ascolto e alla risposta) e alla Chiesa come luogo “originario” dell’interpretazione della Parola richiamando poi il decisivo valore, anche in chiave ecumenica, della testimonianza.
Su questi stessi temi, infine, si è sviluppato un vivace dialogo tra i relatori e i numerosi preti presenti all’incontro e per i quali è risuonato forte l’invito ad essere testimoni fedeli, autentici e non tiepidi della Parola di Dio che sono chiamati ad annunciare e a vivere.
Continuano, intanto, gli appuntamenti promossi dal Consiglio locale delle Chiese cristiane di Venezia nel contesto della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: oggi – venerdì 21 gennaio, con inizio alle ore 18.30 – si terrà un incontro di preghiera nella basilica cattedrale di San Marco a Venezia, con predicazione ortodossa e cattolica e alla presenza del Patriarca card. Angelo Scola.