Proponiamo qualche spunto di riflessione offerto dal cardinale Scola in margine alla Celebrazione Eucaristica del 15 aprile 2021, giovedì della II Settimana di Pasqua, presso la cappellina della sua abitazione di Imberido (LC).


O Padre, che ci hai donato la salvezza
e lo Spirito che ci rende tuoi figli,
guarda con benevolenza
a quanti hai generato nel tuo amore,
perché a tutti i credenti
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Soffermiamoci  qualche istante sulla Orazione all’inizio dell’Assemblea liturgica di oggi, per prender maggior coscienza del dono che Gesù ci ha fatto e anche del significato e della direzione del nostro cammino.

O Padre, che ci hai donato la salvezza e lo Spirito che ci ha reso tuoi figli, guarda con benevolenza a noi e a quanti hai rigenerato nel tuo amore, perché a tutti i credenti sia data la vera libertà e l’eredità eterna.

Ci vorrebbe non poco tempo per commentare tutti gli elementi costitutivi dell’umanesimo cristiano, cioè della visione cristiana dell’uomo, contenuti in questa Orazione. Ma ciò che forse è sufficiente trattenere è sentire lo sguardo di benevolenza della Trinità, reso possibile dalla passione, dalla morte e dalla resurrezione di Gesù e dal dono che Egli ci ha fatto del suo Spirito.

Noi siamo guardati con benevolenza perché “rigenerati” dal Suo amore e rigenerati per “la vera libertà” e “l’eredità eterna”.

Rigenerati per la vera libertà significa rigenerati per un cammino su questa terra che è ultimamente deciso dalla coscienza, cioè da quel livello profondo con cui la libertà si intrattiene con il Signore. E rigenerati perché animati dalla speranza dell’eredità eterna.

Le difficoltà ad accettare questi due elementi – la libertà, in tutte le sue espressioni, e il timore della morte che ci allontana dalla benevolenza dell’eredità eterna – non sono obiezioni sostanziali all’iniziativa salvifica di Gesù attraverso lo Spirito e come dono del Padre. Sono semplicemente ostacoli, o piuttosto, condizioni da affrontare nella nostra quotidiana esistenza; perché nulla è dato all’uomo senza la conversione, cioè senza la capacità di volgersi al Salvatore, a partire da qualunque condizione in cui si trovi la sua libertà e a partire dal desiderio dell’eternità, nonostante la pressione della morte e dei suoi anticipi.


Fotografia: copyright Dario Ballabio