Continua la proposta estiva attraverso la quale verranno forniti spunti di riflessione quotidiani secondo diversi filoni tematici: famiglia, amore, matrimonio, educazione, fede, ragione….per continuare a riflettere sui numerosi spunti offerti da Family 2012 e per prepararsi all’imminente Anno che il Santo Padre ha dedicato alla Fede.
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Che fine hanno fatto pudore e castità? A sentir parlare molti giovani, sembrerebbero scomparsi. Però, sotto sotto, tutti i ragazzi ambiscono al bell’amore, capace di coniugare corporeità, sentimento e ragione
di Angelo Scola
Perché, allora, «no» ai rapporti pre-matrimoniali? Qual è la convenienza di tale rinuncia? È un mettere il carro davanti ai buoi! Possedersi carnalmente quando non ci si appartiene in modo stabile infragilisce l’amore e la persona stessa. Il sesso fuori dal matrimonio è una specie di «furto». Solo il patto matrimoniale è così forte da giustificare (cioè rendere giusta di fronte a Dio e agli uomini) anche l’unione corporea. Essa infatti produce un legame potente, perché il corpo parla un linguaggio che va al di là delle intenzioni coscienti dei partners. Il significato oggettivo del sesso è più importante di quello soggettivo. Il nesso tra «per sempre» e «unione sessuale/corporea» è oggettivo. Non l’hanno inventato i preti. Un’ultima cosa molto importante. Le ragazze in questo campo hanno una carta in più: maturano prima e si rendono conto molto prima dei ragazzi che non si può separare il corpo dal resto (sentimento e ragione) dell’io. Perciò sono le custodi del bell’amore. Giovanni Paolo II lo chiamava il «genio femminile». Questo affida loro un affascinante compito e una grande responsabilità. Il «pudore», rifiutando di svelare ciò che deve rimanere nascosto, preserva l’intimità della persona. Aiuta sguardi e gesti a essere conformi alla dignità delle persone e della loro unione
(Da Angelo Scola, “Famiglia, risorsa decisiva” Padova, Edizioni Messaggero, 2012)