Un gruppo di 120 pellegrini veneziani – guidati dal Patriarca card. Angelo Scola e di cui fanno parte, accanto a moltissimi laici, anche il vescovo ausiliare mons. Beniamino Pizziol ed oltre una ventina tra sacerdoti e diaconi – si recherà in pellegrinaggio da lunedì 27 a mercoledì 29 aprile al santuario mariano di Notre Dame du Laus (v. nota in calce), situato sulle Alpi Marittime Francesi. Saranno tre i pullman che si muoveranno rispettivamente da Venezia, da Mestre e dal Litorale per dirigersi verso il valico del Monginevro e poi scendere verso Briançon e Gap fino a Notre Dame du Laus.
Il pellegrinaggio è stato fortemente voluto dal Patriarca che ha voluto affidare a tale gesto una precisa intenzione: pregare perché “per l’intercessione della Vergine Maria la Visita pastorale sia feconda di frutti per la nostra Chiesa di Venezia”. Osserva, infatti, il Patriarca nell’introduzione al libretto liturgico preparato per i pellegrini: “Maria ha veramente concepito la sua vita come pellegrinaggio. Tutta affidata al Suo Figliolo, ha attraversato le circostanze belle e brutte della sua esistenza tesa alla croce e alla risurrezione. Maria mostra in tal modo che il pellegrinaggio terreno, se vissuto con amore, diffonde amore e rigenera il popolo. I santuari mariani sono un segno imponente di questa fecondità e testimoniano che Maria è la Madonna della fiducia a cui possiamo affidare le nostre persone, le nostre comunità, tutti i nostri fratelli uomini. Queste sono le ragioni per cui ho voluto ardentemente affidare alla Vergine la Visita pastorale che stiamo compiendo nel Patriarcato per rigenerare il popolo di Dio attraverso l’educazione al pensiero di Cristo e alla gratuità affinché possa essere un popolo di testimoni in tutti gli ambienti dell’umana esistenza”.
Martedì 28 aprile tutta la diocesi veneziana è poi invitata ad unirsi spiritualmente al Patriarca e al gruppo di pellegrini presenti a Notre Dame du Laus e che vivranno un giorno tutto dedicato alla preghiera e alla meditazione con una liturgia penitenziale, l’eucaristia, la recita del rosario e la processione « aux flambeaux ». Scrive ancora il Patriarca: “L’assoluta sobrietà di questo santuario alpino, il lungo viaggio e gli intensi momenti di preghiera daranno al nostro pellegrinare un sapore veramente penitenziale. Sarà un segno della disponibilità ad offrire a Nostro Signore, tramite la Vergine, qualche sacrificio affinché la nostra supplica possa essere più gradita. Invito tutte le parrocchie e tutte le aggregazioni di fedeli ad unirsi ai pellegrini il 28 aprile, proponendo un gesto comunitario (messa, adorazione, vespri, rosario) così che si realizzi una più intensa comunione tra noi. L’affidamento alla Vergine del popolo di Dio che è in Venezia risulterà così più compiuto”.
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Notre Dame du Laus: nota sul Santuario
Il pellegrinaggio diocesano avrà come meta il santuario di Notre Dame du Laus, che nell’antica lingua occitana significa “Nostra Signora del Lago”. Il santuario si trova in Francia, nel bellissimo scenario delle Alpi Marittime a 910 metri di quota, sul luogo dove la Madonna apparve per ben cinquantaquattro anni di seguito, dal 1664 al 1718, ad un’umile pastorella di nome Benedetta Rencurel.
Le apparizioni erano accompagnate da prodigi e da misteriosi profumi; durante le visioni la Vergine introdusse Benedetta ad un messaggio di conversione e di riconciliazione, incoraggiando la frequenza ai Sacramenti e l’adorazione di Cristo. La pastorella non imparò mai a leggere e a scrivere e così le sue testimonianze furono affidate a confessori e confidenti, che le trascrissero in una serie di manoscritti ora riletti e ristampati in occasione del riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa. Dopo tre secoli di devozione popolare, di pellegrinaggi e di guarigioni miracolose, l’origine soprannaturale delle esperienze di Benedetta Rencurel è stata infatti sancita solennemente solo il 4 maggio 2008 con un decreto di mons. Jean-Michel Di Falco Leandri, vescovo di Gap – Embrun. Il pellegrinaggio del Patriarcato di Venezia si svolgerà così a pochi giorni dalla celebrazione del primo anniversario del riconoscimento.
La prima apparizione della Madonna a Benedetta ebbe luogo in una località chiamata “Vallone dei Forni” nel maggio 1664; alla fine di settembre, le visioni cominciarono a verificarsi in una vecchia cappella detta “del buon incontro” (cioè dell’Annunciazione). Già nel 1666 si pose mano alla costruzione di una chiesa, al cui interno ancora oggi viene conservata la cappella delle apparizioni. Nel 1855 vi fu solennemente incoronata la statua della Madonna, alla presenza di 40.000 fedeli e 600 sacerdoti; Papa Leone XII la eresse a Basilica minore nel 1894.
Oggi i pellegrinaggi dei fedeli, soprattutto francesi, continuano ininterrottamente, agevolati dalle strutture che nel frattempo sono sorte per garantire adeguata ospitalità a chi viene per un periodo di ristoro spirituale o anche solo per una breve visita e per ritrovare lo spirito del messaggio di Maria a Benedetta Rencurel: la riconciliazione con gli altri e con noi stessi passa attraverso la riconciliazione con Dio.