Proponiamo la trascrizione dell’omelia pronunciata dal cardinale Scola il 24 novembre 2021, mercoledì della II settimana dell’Avvento ambrosiano (anno C), presso la cappellina della sua abitazione di Imberido (LC).
«Cercate ogni giorno il volto dei santi e trovate riposo nei loro discorsi» (Didaché IV, 2)
Oggi abbiamo celebrato la memoria dei santi martiri vietnamiti Andrea Dung e compagni. La loro impressionante testimonianza ci strappi dalla distrazione e conforti la nostra debole fede. Ascoltiamo la sobria narrazione dei fatti che ci propone il Messalino:
“L’annuncio del Vangelo nel Viet-Nam, fin dal secolo XVII, a opera dei missionari occidentali, soprattutto della Compagnia di Gesù, della Società delle Missioni Estere di Parigi e dell’Ordine di San Domenico, si diffuse in un clima di minaccia costante. Ma la persecuzione, anziché frenare, stimolò l’attività dei Missionari, del clero autoctono e dei catechisti, apostolicamente formati.
Nel regime di terrore instaurato dalle persecuzioni specialmente negli anni dal 1833 al 1862, durante il regno di Minh-Manh e di Tu-Duc, oltre centomila cristiani versarono il sangue di Cristo. I fedeli furono costretti a calpestare la croce e sottoposti alle più crudeli vessazioni; i luoghi di culto vennero distrutti, interi villaggi cristiani rasi al suolo, la popolazione dispersa e le persone segnate sulla guancia sinistra con la scritta: “religione perversa”.
Il furore persecutorio si accanì contro i sacerdoti, i catechisti e chi aveva accolto o protetto un prete. La maggior parte dei martiri rimane sconosciuta, ma 117 di questo gran numero di eroi sono stati scelti ed elevati agli onori degli altari. Beatificati in quattro occasioni da Leone XIII (1900), da Pio X (1906 e 1909), e da Pio XII (1951), il 19 giugno 1988 con un’unica solenne celebrazioni sono stati proclamati santi da San Giovanni Paolo II.
Essi sono presbiteri e laici vietnamiti e missionari spagnoli e francesi: 8 vescovi, 50 sacerdoti e 59 laici di ogni condizione sociale, quasi tutti sposati; tra di loro c’è anche una donna, Agnese Lê Thi Thanh. La passione di questi martiri sottoposti alle più efferate torture, si è conclusa con diversi supplizi: la decapitazione (75), lo strangolamento (22), il rogo (6), la dilacerazione delle membra (5), la morte in prigione a causa delle torture (9). Rappresentanti di questa gloriosa schiera di testimoni di Cristo sono per i vietnamiti: Andrea Dung-Lac, sacerdoti, Tommaso Thien, seminarista, Emmanuele Lê Van Phung, padre di famiglia; per gli spagnoli: i vescovi Gerolamo Hermosilla e Valentino Berrio-Ochoa; per i francesi: il sacerdote Giovanni Teofano Vénard.
Prima di essere giustiziati, tutti avrebbero potuto salvare la propria vita, calpestando la croce. Preferirono morire piuttosto che rinnegare il Signore”.