Angelo ScolaPubblichiamo il testo dell’intervento dell’Arcivescovo Angelo Scola,
nella Basilica di Sant’Eustorgio

Sono molto lieto di incontrarmi con Voi in questo luogo sacro che, fin dai primi secoli, ha visto catecumeni ricevere il santo Battesimo. Qui si custodisce la memoria viva dei martiri milanesi. Da qui prende avvio il ministero degli arcivescovi.

Con commozione ho venerato le reliquie dei Santi Eustorgio, Magno ed Onorato, miei predecessori.

Voi ed io viviamo la grazia dell’inizio. Voi l’inizio del vostro cammino cristiano ed io del mio ministero ambrosiano. Per questo sono particolarmente contento che il mio primo passo sia un incontro faccia a faccia con voi.

Quest’assemblea di fedeli, anche grazie alla vostra presenza, esprime visivamente il volto della nostra amata terra: Milano, la terra di mezzo, da sempre crocevia di incontro con l’altro. Spesso doloroso, talora violento ma, per finire, sempre accogliente.

Voi catecumeni potete essere paragonati al tesoro e alla perla del brano evangelico appena proclamato. Che cosa vuol dirci Gesù mettendo in evidenza il valore inestimabile del Regno dei cieli e l’urgenza di agire con decisione per ottenerlo? Che il Regno è un dono, una grazia: il tesoro e la perla sono, infatti, nascosti. Trovarli non dipende da noi: come per l’uomo ed il mercante della parabola sono una sorpresa. A ben vedere siamo noi, siete stati Voi «ad essere trovati dall’amore di Gesù» (Benedetto XVI, Dialogo con i seminaristi di Roma, 17 febbraio 2007). Guidati dallo Spirito del Risorto, Vi siete posti alla Sua sequela. PreparandoVi al santo Battesimo riconoscete Gesù come il valore supremo a cui volete subordinare tutti i rapporti, tutti i beni e la stessa vostra vita: «La perla di gran valore è il Cristo di Dio (…) una volta trovato Lui, si afferrano facilmente tutte le altre realtà» (Origene, Commento al Vangelo di Matteo 10,8).

Il Regno è in atto nella persona di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, morto e risorto per la nostra salvezza. È con questo Cristo vivo che voi siete entrati in rapporto. Vivo perché presente nella comunità cristiana; vivo perché Vi è venuto incontro attraverso uomini segnati dal rapporto con Lui.

Nell’esperienza della vita comunitaria delle parrocchie e delle aggregazioni dei fedeli, Egli Vi accompagna amorevolmente nel quotidiano.

Come ogni vera relazione d’amore il rapporto con Cristo domanda sacrificio. Ce lo testimonia il significativo gesto del dono della terra benedetta, memoria dei martiri, che ricorda all’Arcivescovo la natura della sua missione. La testimonianza è il nostro martirio quotidiano. A questo Voi siete chiamati da subito, non occorre attendere. Il catecumeno è già un testimone. Il vostro Arcivescovo allora Vi indica la strada: vivete in prima persona questo ininterrotto dialogo tra Gesù e la vostra libertà, comunicatene i frutti a tutti i membri della comunità cristiana, così che essa possa lasciar trasparire sul suo volto Cristo, luce delle genti.

È molto significativo che la nostra assemblea veda la presenza nutrita della comunità di Sant’Eustorgio, che ringrazio nella persona del parroco Mons. PiGi Perini e dei suoi collaboratori. Tocca, infatti, ai battezzati il compito di accogliere e accompagnare i catecumeni all’incontro personale con Cristo nella comunità cristiana. È un compito affascinante che rinnova il cuore di ogni cristiano. In questo momento la comunità parrocchiale di Sant’Eustorgio è espressione di tutta la nostra Chiesa che ringrazio nelle persone di S. E. Mons. Erminio De Scalzi, Vicario Episcopale della città, di Mons. Carlo Faccendini, Vicario Episcopale per l’Educazione Scolastica, di Mons. Paolo Sartor, responsabile del Servizio Catecumenato, e degli accompagnatori dei catecumeni.

Tutta la Chiesa ambrosiana è grata a Dio perché il “sì” di più di 200 catecumeni provenienti da Milano e da tutti i continenti la riempie di speranza.

Gli uomini e le donne di ogni età e condizione, quanti sono nati nelle nostre terre e quanti vengono ad abitarvi, possano con sorpresa, come l’uomo delle parabole, incontrare attraverso di Voi, Colui che ha detto «se vuoi essere compiuto, cioè felice, vieni, seguimi e sarai libero davvero» (cf. Mt 19,21 e Gv 8,36).