VENEZIA – In data 9 aprile è apparso sul numero speciale di Reyerzine, dedicato alla candidatura di Venezia per l’organizzazione delle Olimpiadi del 2020, il messaggio di supporto inviato dal Patriarca che viene qui di seguito pubblicato:
“Imparare Venezia. Imparare di nuovo Venezia. Ecco l’opportunità che offrirebbero le Olimpiadi non solo ai veneziani, non solo ai veneti, ma a tutto il mondo. Una opportunitàe, allo stesso tempo, una necessità: Venezia è città “dell’umanità”, nel senso che parla immediatamente a tutta l’umanità ed è visitata da tutta l’umanità, ma va imparata di nuovo. Va ri-conosciuta e valorizzata da tutti. Mentre mi auguro che tutti gli organismi italiani preposti capiscano l’importanza di questa candidatura e accolgano la sfida che in essa è contenuta, non posso non manifestare il mio stupore e apprezzamento per lo stile di lavoro e di sinergia che si è creato tra tutte le realtà del territorio intorno a questo progetto. In brevissimo tempo le istituzioni e associazioni di natura diversa hanno stabilito intese e stilato progetti integrati perché tale candidatura vada in porto. Questa modalità di procedere non solo costituisce un passo fondamentale per l’edificazione della democrazia intesa come amicizia civica, ma manifesta anche la capacità del riconoscimento reciproco da parte di soggetti che, pur a partire da mondovisioni diverse, hanno capito il valore pratico dell’essere insieme e lo trasformano in una proposta operativa in vista di un bene comune. Non è nato ieri, questo stile, è andato maturando in questi anni e ha trovato nella candidatura un fattore di coagulo. Roma dovrebbe cogliere questi aspetti, così come la ricchezza che comporterebbe il fare spazio al Veneto in questa fase di sviluppo e trasformazione del sistema Paese: spalancherebbe Venezia a una prospettiva di comunicazione della sua vocazione secondo forme nuove e, nello stesso tempo, aiuterebbe l’Italia a recepire che cosarappresenti la Regione veneta e in generale il Nordest, per tutto il Paese. Il Nordest, non va dimenticato, sta compiendo un lavoro del tutto particolare, molto delicato, per favorire l’integrazione delle popolazioni immigrate che combini accoglienza, lavoro e sicurezza; sta tentando di governare l’evoluzione del mondo del lavoro, tenendo nel debito conto le implicazioni culturali e sociali che produce; vive il rapporto tra lavoro e famiglia secondo una tradizione inveterata che rende possibile pensare alla democrazia di base in modo innovativo. Oserei sostenere che Venezia ha bisogno delle Olimpiadi per mostrare a tutto il mondo che è una città del futuro proprio in forza del suo profilo unico: radicata nella sua tradizione si volge al futuro tentando di tenere insieme innovazione-educazione-cultura, e saguardare alle provocazioni e potenzialità che vengono dall’Occidente, ma anche dal Medio ed Estremo Oriente. Le Olimpiadi a Venezia costituirebbero un segno distintivo offerto al mondo dall’Italia.”