Lunedì 19 ottobre in mattinata il card. Scola è intervenuto al Sixth International Conference on the Inspiration of Astronomical Phenomena, che si tiene a Venezia presso l’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti per celebrare il 400° anniversario del primo uso astronomico del telescopio di Galileo.

Qui è disponibile il breve indirizzo di saluto del Patriarca che ha poi letto il messaggio inviato ai congressisti da Papa Benedetto XVI.

“Egregio signor Presidente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, egregi direttori del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova, dell’INAF, Osservatorio Astronomico di Padova, dell’INSAP. International Executive Committee, della Specola Vaticana, Illustri convegnisti, è per me un onore poter prendere la parola in occasione della Sixth International Conference on the Inspiration of Astronomical Phenomena, colla quale intendete anche celebrare il 400° anniversario del primo uso astronomico del telescopio di Galileo. La vostra importante assise ha spinto il Santo Padre a rivolgerVi, tramite il Patriarca di Venezia, il Messaggio che ora ho il piacere di leggerVi.  Mi permetto aggiungere a quello del Santo Padre il mio personale augurio. La nutrita presenza a questa Conferenza di uomini di scienza, molti dei quali fanno esplicito riferimento alla fede cattolica, rappresenta un segno indubbio che il duplice dialogo tra fede e ragione e scienza e religione cui fa riferimento il Messaggio del Santo Padre è in atto.

Questo mi sembra un decisivo passo per volgere al positivo il travaglio antropologico dovuto alla rapida transizione in atto nel pianeta, nella direzione di quella vita buona cui aspira tutta la famiglia umana. Un’interessante riprova della fecondità del Vostro sforzo è la ricerca del confronto che intendete intrattenere in questa stessa Conferenza con altri decisivi saperi come l’arte, la musica, la letteratura. La tensione all’unità del sapere, troppo frammentata nell’epoca moderna, è una istanza che oggi chiede di andare oltre la pura interdisciplinarietà. La scelta di Venezia come sede della Vostra Conferenza non è solo omaggio a Galileo che qui presentò al doge il suo cannocchiale, perché Venezia, città dell’umanità, è luogo in cui da sempre, inevitabilmente le plurime manifestazioni artistiche, letterarie, musicali e scientifiche dell’animo umano sono chiamate a confrontarsi. Lo testimonia il suo patrimonio e la sua tradizione, ma ancor più la sua presente vocazione di crocevia di culture. Ringrazio voi tutti e mentre mi scuso per il fatto che altri impegni mi costringono a lasciare questa assemblea, sono certo che il Vostro sarà un buon lavoro”.