Oggi, 16 aprile 2023, Domenica della Divina Misericordia, la Chiesa fa memoria del passaggio all’altra riva di San Giovanni Paolo II. Pubblichiamo un testo del cardinale Scola scritto per quest’occasione.


Da quand’era bambino e lungo tutto il percorso della sua esistenza fino ad arrivare all’ultima sofferta tappa, la straordinaria personalità di Karol Wojtyla si rivela quella di un uomo che ha cercato, in tutto, soltanto di immedesimarsi al Crocifisso Risorto: così spesso provato da dolori fisici e morali e nello stesso tempo attivo propugnatore del destino di felicità e di compimento dell’uomo; in più occasioni vittima dell’umana ingiustizia e nello stesso tempo strenuo paladino di giustizia e di pace; non di rado incompreso testimone di fede, nello stesso tempo in cui di questa fede, ha svelato il fascino singolare.

Sacrificio ed offerta di sé sono termini che hanno trovato nel Magistero di San Giovanni Paolo II un’espressione incisiva, ripetuta in tutte le Encicliche e in tutti i suoi principali pronunciamenti: la vita umana ha senso solo nel dono totale di sé. A tal scopo – ci ha insegnato Papa Wojtyla – non basta dare qualcosa di noi stessi, perché al Padre non basta “il sacrificio o l’offerta” di qualche nostro bene, ma alla Sua sovrabbondanza d’amore chiede una risposta integrale di amore. Inoltre, il nostro impegno a corrispondere alla volontà del Padre non dipende anzitutto dai nostri sforzi volonterosi e dai nostri ragionamenti tesi a discernere cosa ci chiedano questa o quest’altra circostanza, questo o quest’altro rapporto. La fede domanda prima di ogni cosa che al dono inesauribile del Crocifisso Risorto la nostra libertà risponda con l’abban-dono, con il dono totale di sé.

Nella dolcezza con cui ha trattato i bimbi, nell’appassionato, lieto incessante interloquire con i giovani, nell’impegno profuso a promozione della famiglia e della vita, nella proclamazione e nella difesa dei diritti degli ultimi, dei diseredati del sud del pianeta, degli uomini del lavoro, nella solidarietà tenace che da anziano ha voluto portare agli anziani, nell’umile testimonianza della sua così esposta, eppure mai ostentata, sofferenza dedicata ai sofferenti e agli ammalati… in tutto questo, il Papa ha mostrato, in concreto, cosa sia fare la Sua volontà. A noi, uomini smarriti ed assetati di amore, ha indicato, nella sua corporale umanità, come l’amore autentico, cioè Gesù Cristo vivo, sia, per grazia, alla portata dell’uomo. L’amore vero, l’amore che libera e che non lega, è alla nostra portata e oggi più che mai incontra il desiderio di infinito e di autentica libertà dei nostri fratelli uomini.