VENEZIA – Viene proposta qui di seguito un’intervista al Patriarca – pubblicata sull’ultimo numero di “Tempi Moderni”, periodico delle Acli di Venezia – sull’imminente visita del Santo Padre, ad Aquileia e a Venezia, che si svolgerà nei giorni 7 e 8 maggio.

Cardinale Scola 2

Quale sarà il contributo che la visita del Papa offrirà al nostro territorio rispetto ai temi che stanno particolarmente a cuore al mondo Acli: famiglia, lavoro e welfare?
 
Per comprendere il contributo che la visita del Papa offrirà alle nostre genti dobbiamo leggere con cura il tema che accompagna il cammino preparatorio e l’evento stesso della visita: “Tu conferma la nostra fede”. Il Papa non è una figura astratta, ma è un “Tu”. Viene ad Aquileia e Venezia per mostrare la ragionevolezza e la convenienza della fede cristiana e per ridirci che Gesù è a noi contemporaneo.
Per chi vive l’esperienza delle Acli mi pare di poter dire che tale visita assuma un rilievo ancor più rilevante. Egli, come accadde in modo straordinario nel suo viaggio in Inghilterra, ribadirà la rilevanza e la credibilità della dimensione pubblica della fede cristiana. Il successore di Pietro nei suoi viaggi e visite pastorali documenta che esiste, inesorabilmente connessa alla logica incarnatoria del cristianesimo, la capacità di formare anche buoni cittadini. E sono i buoni cittadini che vivono virtuosamente, osservano la legge e rendono buona la società. Ora mi pare che nella loro attenzione ai temi del lavoro, della famiglia e del welfare, le Acli siano impegnate proprio su questo, ovvero a mostrare le implicazioni concrete della fede cristiana e la ricchezza che essa genera a favore della vita buona personale e comunitaria.
 
Come possono prepararsi e come possono vivere questo importante momento tutti coloro che per anni hanno operato nella Acli? Quale dono in particolare aspettarsi?
 
Credo che il modo semplice e umile di prepararsi alla visita sia quello di assecondare le proposte che vengono avanzate dalle diocesi di appartenenza: i momenti di incontro e di preghiera, i sussidi di approfondimento sulla vita e il magistero di Papa Benedetto XVI (a Venezia penso a quelli settimanali di Gente Veneta). Conosceremo in tal modo la sua persona e la ricchezza per tutti noi nel quotidiano del Ministero del Successore di Pietro che ci accompagnerà nel quotidiano.
Vorrei anche aggiungere una nota molto pratica, ma che ben esprime la capacità di ciascuno di coinvolgersi anche concretamente con questa visita. Il Patriarcato di Venezia, così come le altre diocesi, propone a tutti i fedeli e a chi lo vorrà di partecipare alle spese che inevitabilmente sono connesse alla visita papale. Promuoveremo una colletta straordinaria, con la quale tutti verranno invitati a dare quello che possono, un piccolo segno concreto per partecipare all’accoglienza del Papa. Questa sarà semplice ed essenziale: cercheremo di onorare con grande semplicità ma con molta cura Colui che, come ci insegna la nostra fede, non è solo un ospite gradito, ma è parte costitutiva di ogni Chiesa particolare.
La presenza del Santo Padre genererà una spinta decisiva su un punto che oggi appare fondamentale: senza un’esperienza vitale di appartenenza, a Cristo attraverso una comunità sensibilmente espressa e aperta a 360°, è sempre più difficile vivere un’esperienza cristiana. 
 
Come giudica Lei personalmente il ruolo della Acli nella nostra Diocesi, come lo presenterebbe al Papa?
 
Al Papa vorrei raccontare la grande passione per la realtà che caratterizza l’azione delle Acli, una passione che, radicata nella fede nel Dio che si è fatto uno di noi, investe ogni aspetto della vita degli uomini e delle donne di oggi, dal lavoro agli affetti tenendo conto delle difficoltà e delle ferite che gli uomini di oggi incontrano. Una passione che si traduce anche nel desiderio di elaborare un giudizio culturale su ciò che accade nella vita sociale e civile a tutti i livelli.
 
Quale invito rivolge agli Aclisti?
 
Vorrei invitare calorosamente ciascuno alla grande messa del Parco di San Giuliano a Mestre domenica 8 maggio mattina. Non lasciamo che nulla ci distragga da questo straordinario appuntamento. Sarà il momento centrale della visita del Papa: l’eucaristia nella grande area verde segnerà l’incontro nella comunione fraterna fra tutte le diocesi del Nordest in vista del convegno di Aquileia del 2012. E vorrei che ciascuno allargasse l’invito agli amici, ai vicini, ai compagni di lavoro e osasse dire: “Vieni e vedi”. Vieni e vedi la bellezza della fede in Gesù Cristo che si manifesta nell’esperienza viva di Chiesa.

(a cura di Francesca Bellemo)