Nella riunione dei Vescovi a Zelarino, tenutasi martedì 31 maggio, si è parlato anche dell’accoglienza a rifugiati ed immigrati e della situazione, sempre più difficile, delle scuole paritarie

VENEZIA – Un corale grazie, pronunciato “col cuore pieno di commozione”, è stato rivolto dai Vescovi del Nordest al Santo Padre Benedetto XVI per la sua recente visita ad Aquileia e Venezia (avvenuta il 7 e 8 maggio scorsi) attraverso una lettera redatta martedì 31 maggio in occasione della periodica riunione della Conferenza Episcopale Triveneto tenutasi a Zelarino (Venezia).

Richiamando la bellezza e la gioia dell’incontro delle genti del Nordest con il Papa, i Vescovi affermano tra l’altro: “Come molti hanno rilevato, credenti e non credenti, e come gli stessi mass media hanno messo in evidenza, la Sua visita pastorale in queste terre del Nordest è andata oltre ogni aspettativa. In modo particolare la Santa Messa nel parco di San Giuliano è stata un’intensa azione di grazia prima ancora che per lo straordinario convenire di popolo, per l’actuosa participatio dei fedeli”.

I Vescovi assicurano poi che il “prezioso magistero” offerto dal Papa in quei giorni sarà sicuramente approfondito e valorizzato, soprattutto nella seconda fase di preparazione verso il Convegno ecclesiale di Aquileia previsto nell’aprile 2012: “Intendiamo assumere tutte le indicazioni da Lei proposte nella Basilica di Aquileia, nell’omelia al Parco di San Giuliano e a Venezia. Ci è ben chiaro che ciò di cui ha sete l’uomo di oggi è l’incontro personale, nella comunità cristiana, con Cristo Risorto che solo, nel suo splendore, può dare senso e pienezza alla vita. Il secondo Convegno di Aquileia intende comunicare a tutti gli abitanti del Nordest del futuro questa speranza affidabile. Sarà di grande aiuto per noi anche l’attenta assimilazione del Suo insegnamento veneziano, in modo speciale del Suo intervento presso lo Studium Generale Marcianum che, per il carattere peculiare di Venezia, ha avuto una portata universale”.

La riunione dei Vescovi è stata in buona parte dedicata ad un primo bilancio e ad una valutazione sui possibili effetti della Visita e degli insegnamenti offerti nell’occasione dal Santo Padre nelle comunità ecclesiali e civili del Nordest. Tale evento orienterà ed arricchirà il lavoro che le singole diocesi stanno realizzando – in questo tempo di preparazione al secondo convegno ecclesiale di Aquileia – per far emergere e raccontare, con il metodo della testimonianza, le implicazioni e la rilevanza della fede cristiana oggi in ogni ambito di vita di questi territori. In vista del grande appuntamento ecclesiale fissato per l’aprile 2012 ad Aquileia le Chiese del Nordest, in collaborazione con varie istituzioni trivenete, promuoveranno nei prossimi mesi numerose iniziative per focalizzare i mutamenti intervenuti, negli ultimi venti anni, nella realtà religiosa ed ecclesiale ma anche culturale, politica e socio-economica del Nordest.

Nel corso della riunione vi è stato anche un aggiornamento sulle modalità di accoglienza in corso nei riguardi dei rifugiati e degli immigrati giunti in queste regioni: i Vescovi hanno confermato la disponibilità delle istituzioni ecclesiali – come, ad esempio, Caritas e Migrantes – ad accogliere rifugiati e immigrati nello spirito della fraternità cristiana, facendo leva sulle forze del volontariato ed in collaborazione – anche attraverso eventuali ed opportune convenzioni – con gli Enti pubblici. Hanno preso poi nota con viva soddisfazione della sensibilità e della generosità con cui le comunità cristiane si stanno muovendo nei riguardi di tali persone in difficoltà.

Si è riflettuto, inoltre, sulla realtà dei media d’ispirazione ecclesiale – in particolare con un aggiornamento su Telechiara – e si è confermata grande fiducia nei confronti delle scuole paritarie di ispirazione cristiana manifestando ancora una volta grave preoccupazione per la loro situazione economica, non più sostenibile, e per il mancato o ritardato sostegno, da parte degli Enti pubblici, che mette sempre più a serio rischio soprattutto la realtà delle scuole materne che accolgono oltre i due terzi dell’infanzia di queste regioni.