Pubblichiamo il Messaggio dell’Arcivescovo per la Giornata del quotidiano Avvenire, che si celebra in tutte le parrocchie domenica 15 novembre 2015.

La giornata diocesana del quotidiano cattolico Avvenire non può prescindere quest’anno dal 5° Convegno della Chiesa italiana “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, il grande evento appena conclusosi a Firenze. In particolare non può prescindere dalle parole che papa Francesco ha rivolto ai partecipanti. Il suo discorso è una pietra miliare sul cammino delle Chiese in Italia.

Tra i molti aspetti che, come tante e diverse tessere, contribuiscono a comporre un ricco mosaico, mi ha colpito il suo appassionato, insistente richiamo al coraggio di un’apertura totale, senza preclusioni. Da questa stessa passione a narrare e a lasciarsi narrare, tendendo al massimo di riconoscimento nella ricerca del bene comune e nella edificazione della vita buona è nata l’intuizione che abbiamo avuto in Diocesi di chiedere a una trentina di personalità della cultura milanese, con diverse visioni del mondo, un confronto a 360° su alcune tematiche di particolare stringenza. Così sono nati i “Dialoghi di vita buona”. Non si tratta tanto di un prodotto finito, sia pure confezionato a più mani, quanto di processi di comunicazione da avviare. Nella convinzione che è mediante la realizzazione di una buona comunicazione che si può costruire “vita buona”.

Una sfida ben nota a chi pensa e realizza ogni giorno Avvenire e condivisa dall’ampia comunità di lettori del “nostro” giornale.

Papa Francesco ci ha mostrato come «la società italiana si costruisce quando le sue diverse ricchezze culturali possono dialogare. La Chiesa sia fermento di dialogo, di incontro. Non dobbiamo aver paura di dialogare. Il modo migliore per dialogare non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme, di fare progetti: non da soli, tra cattolici, ma insieme a tutti coloro che hanno buona volontà».

In gioco non ci sono aspetti marginali dell’esistenza, ma la possibilità di educarci al senso profondo della vita che l’incontro con Cristo schiude ai nostri cuori.

Come ricordavo nella Lettera pastorale Educarsi al pensiero di Cristo, «i mezzi di comunicazione sociale sono decisivi per l’educazione al pensiero di Cristo». Per la ricchezza e l’intelligenza dei contributi che propone, Avvenire occupa indubbiamente un posto di primissimo piano in questa azione educativa. Tutti i pastori e i protagonisti della vita delle comunità cristiane ambrosiane sono chiamati a prenderne sempre più chiara consapevolezza per poterlo proporre e sostenere con convinzione.