“È un dono importante che il cardinal Scola abbia messo a disposizione di noi tutti la sua esperienza in questo libro, di ampio respiro, con cui fare i conti e scritto da una persona che non fa sconti” così il presidente del Banco BPM, Carlo Fratta Pasini, presentando il protagonista della serata di mercoledì 15 maggio u.s. il Card. Angelo Scola. All’interno della rassegna “Incontro con l’autore” nella prestigiosa Sala Maffeiana, gremita di persone, si stava presentando “Ho scommesso sulla libertà”, l’autobiografia del Cardinale strutturata come un’intervista dell’amico giornalista Luigi Geninazzi, pure presente alla serata. A moderare il dialogo Alessandro Zaccuri, giornalista di Avvenire. L’incontro, promosso dal Banco BPM, era organizzato in collaborazione con la Fondazione Zanotto e il Centro di Cultura Europea Sant’Adalberto.

Stimolante la provocazione iniziale di Zaccuri che ruota intorno a due temi chiave dell’autobiografia (perché propri dell’esperienza personale e pastorale) del cardinale: l’incontro e la scommessa. Da qui prende l’avvio la serie di riflessioni e di confessioni/racconto di Scola. A proposito dell’incontro che determinerà una svolta nella fase delicatissima dell’adolescenza, fa questa fulminante osservazione: “Nell’accadere dell’imprevisto (per esempio l’ormai leggendario episodio della lampadina), si ridesta l’attesa che mette in moto l’io, secondo quel dinamismo della libertà che si può ben chiamare scommessa”.

Domande e risposte si susseguono a ritmo incalzante. Quando, verso le 19.30, bisogna chiudere, Zaccuri si prende il tempo per fare a Geninazzi una ultimissima domanda che non c’è nel libro perché riguarda il periodo posteriore al momento in cui il testo è andato in stampa. Rispondendo Scola è contento di ribadire una cosa che da qualche mese lo sta colpendo molto. “Perché si possa parlare di riforma della Chiesa – sottolinea – occorre un’unica condizione indispensabile e si chiama santità”. Del resto lo aveva già sottolineato il nostro san Paolo VI. “In questi ultimi anni io ho avuto la fortuna – dovrei dire meglio da grazia – di imbattermi in alcune impressionanti testimonianze di santi giovani”. E cita tra agli altri alcuni santi della porta accanto come Carlo Acutis, Marco Gallo e Lucia, una giovane mamma di 33 anni, incontrata il giorno di Pasqua del 2017, pochi giorni prima di morire. Parlava già a fatica eppure non impiegò neanche un istante per raccontare della malattia che la stava portando alla morte. Era divorata dal desiderio di sapere come aiutare il giovane marito a far crescere nella fede le loro due bambine di tre e un anno.

Adiutor

L’incontro di Verona sulla stampa:

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