In seguito alla morte, avvenuta giovedì 26 maggio a Bergamo, di Sua Eminenza cardinale Loris Capovilla, l’arcivescovo di Milano e metropolita della Lombardia, il cardinale Angelo Scola, ha scritto il seguente testo.

«“Poco tempo mi separa dal redde rationem e io devo ridurre tutto ai termini più semplici. […] L’angelo della morte mi sta appresso da sempre; e non è uno scheletro con la falce in mano; è un raggio di luce che squarcia le tenebre”.

Sono parole che S. Em. Loris Capovilla pronunciò come ringraziamento rivolto al Card. Angelo Sodano inviato a Sotto il Monte Giovanni XXIII come latore della berretta cardinalizia da parte di Papa Francesco.

Esse bastano per esprimere, nello stesso tempo, il cordoglio di noi da cui si diparte e la gratitudine a Dio per averci donato la figura di questo grande “patriarca”.

Prima da Patriarca di Venezia e poi da Arcivescovo metropolita di Milano, ho avuto il dono di incontrare don Loris e di intrattenere un epistolario con lui. Egli non ha cessato di alimentarci, aiutandoci ad approfondire la figura del “Papa buono”, soprattutto attraverso la saggezza della Parola di Dio e dei Padri della Chiesa, così pure scrutando i nuovi segni dei tempi.

A nome dei vescovi della Conferenza Episcopale Lombarda e mio personale affido don Loris alle braccia misericordiose del Padre che è nei cieli, mentre tutti noi ci impegniamo a trafficare la preziosa eredità che egli ci lascia».