Compie trent’anni l’incontro speciale e festoso, solenne ed informale al tempo stesso, che ogni anno raduna a San Marco parecchie centinaia di famiglie attorno al vescovo, nel contesto della celebrazione eucaristica e di una grande convocazione in cattedrale rivolta a tutti coloro che stanno celebrando – con la vita – il sacramento cristiano del matrimonio. Il prossimo appuntamento per la Festa diocesana della Famiglia, giunta appunto alla trentesima edizione, è fissato nella basilica veneziana per domenica 17 gennaio, alle ore 15.30, per la messa presieduta dal Patriarca card. Angelo Scola. “Educatori sulla via dell’Amore” sarà il particolare tema della Festa di quest’anno.

Nel corso dell’eucaristia tutti gli sposi saranno chiamati a rinnovare le promesse del loro matrimonio e ad una cinquantina di famiglie sarà poi consegnata la Bibbia, ripetendo così una bella consuetudine che, da sedici anni, indica in tutta evidenza nella Parola di Dio il solido fondamento necessario per la vita di ogni casa e per far continuamente fiorire il sacramento del matrimonio. Come sempre, inoltre, sarà anche valorizzata la presenza dei moltissimi bambini che, solitamente, affollano e animano la basilica marciana assieme ai loro genitori e nonni. E alla fine della celebrazione ad ogni famiglia verranno consegnati, tra l’altro, due opuscoli: il primo farà il punto sugli elementi – cardine dell’attività svolta in questi anni dalla pastorale familiare diocesana con le relative proposte offerte agli sposi, attingendo molto dal magistero della Chiesa e dagli interventi in materia degli ultimi due Patriarchi (il card. Cè e il card. Scola); il secondo servirà a focalizzare proprio il notevole compito educativo – così ricco di responsabilità – che gli sposi hanno, in forza del sacramento ricevuto, nei confronti dei figli ma anche della comunità cristiana e della società civile.

“Oggi si parla molto di educazione – osservano mons. Silvio Zardon e i membri della Commissione diocesana per la pastorale degli sposi e della famiglia – ma siamo condizionati da tanti aspetti negativi, spesso esaltati dai mass media, che ci lasciano disorientati e confusi. Possiamo domandarci: da dove incominciare? Se percepiamo che la responsabilità educativa ci riguarda, incominciamo da lì senza aspettare che altri lo facciano”. Ecco, allora, l’importanza e l’urgenza che tutte le famiglie, e specialmente i giovani sposi, riscoprano e vivano con intensità questa dimensione: “Gli sposi-genitori sono i primi ad essere chiamati a questo impegno, in forza del sacramento del matrimonio, non solo nei confronti dei propri figli ma anche all’esterno della famiglia: ambiente di lavoro, luoghi sportivi, scuola, chiesa, strada… E’ un cammino che richiede impegno di vita e collaborazione con tutta la rete educativa. L’educazione, poi, interpretata come gesto d’amore e di servizio, chiama in campo anche i nonni che spesso affiancano i genitori nella cura dei figli dedicando loro tempo e pazienza nel delicato cammino della crescita umano-spirituale”.