Pubblichiamo il passaggio finale della Lectio magistralis tenuta dal Cardinal Scola sabato 18 gennaio 2020 presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano, in apertura del Master Universitario di I livello “La spiritualità nella cura. Accompagnamento spirituale nel mondo della salute”.


Da qualche decennio ormai sul termine spiritualità si moltiplicano gli equivoci.

Consentitemi pertanto qualche precisazione in merito. I cristiani hanno il dovere di vivere e quindi di proporre una spiritualità integrale. La spiritualità cristiana ha la sua sorgente nello Spirito del Signore Risorto. Non è un afflato, espressione di un generico senso religioso e neppure di un complesso ed elaborato sapere o pratiche, fossero anche plurimillenarie, come quelle di talune grandi religioni. Ciò emerge con chiara evidenza lungo tutto il Nuovo Testamento. Non sarà difficile nel contesto di questo Master identificare una teologia dello Spirito del Figlio di Dio incarnato, le cui conseguenze avranno decisiva importanza nell’aspetto professionale per cui vi preparate.

Il dono avvolgente dello Spirito di Cristo che, come dice Giovanni, «è sopra di noi», «tra di noi» e «in noi» aiuterà a superare un rischio che potrebbe essere esiziale per questo progetto. Tra noi potrebbe fare breccia l’illusione che questo Master consegua il suo scopo formando singoli professionisti ben preparati, su base interdisciplinare. Credo che il suo scopo debba essere ben più ampio: quello di innervare nel mondo della sanità un processo comunionale fondato su un accompagnamento, personale e comunitario, dei soggetti in campo, soprattutto del paziente. Ciò condurrà all’assunzione della prospettiva salute/salvezza, arte terapeutica/clinica come metodo di cura. In particolare l’arte terapeutica deve diventare parte centrale della cura e non un superadditum lasciato al carattere o all’impegno del singolo.

Per la Chiesa cattolica il vostro Master può segnare un passo decisivo di una proposta ecclesiale che tenti l’affascinante avventura di annunciare Cristo in questo mondo che cambia. «So infatti che questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostre preghiere e all’aiuto dello spirito di Gesù Cristo… nella piena fiducia che… Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia» (cfr Fil 1,19-20). Tutti i cristiani, a vari livelli e con svariate modalità, saranno così coinvolti, dalle diocesi alle parrocchie, alle associazioni e ai movimenti, alle forze del volontariato nell’ambito della salute. I cambiamenti strutturali in atto in tutti gli ambiti sanitari lo richiedono. Sarà un’importante documentazione dell’invito di Papa Francesco ad una Chiesa in uscita. «La Chiesa vuole essere sempre più e sempre meglio la “locanda del Buon Samaritano”» (Papa Francesco, Messaggio per la XXVIII Giornata mondiale del malato, 11.2.2020).

È necessario affermare con chiarezza che, su questa base, il Master proposto da una Scuola di teologia cattolica ben radicata nell’incarnazione del Figlio di Dio e quindi nell’inabitazione dello Spirito in noi come generatore di comunione, saprà dare spazio ad ogni forma di autentica spiritualità che, come abbiamo accennato, è in campo sempre lì dove si pone la questione del senso del vivere cui quella del senso del morire resterà sempre subordinata.