I ragazzini che domenica prossima, 19 maggio, riceveranno la cresima dalle mani del cardinal Scola hanno chiesto di poterlo conoscere ed incontrare qualche giorno prima per una chiacchierata desiderata da tempo e preparata con cura.

Appuntamento, per tutti (36 di Galbiate e 20 tra Sala al Barro e Villa Vergano), alle 15.30 di martedì 14 maggio nella bella Chiesa parrocchiale di Galbiate, accompagnati dai loro sacerdoti, dalle catechiste, oltre che da qualcuno dei genitori e dei nonni.

Le domande si susseguono incalzanti, a tutto campo, e spaziano da curiosità personali (Chi ti ha aiutato di più nel tuo cammino? Perché hai scelto di essere Arcivescovo? Quando lo incontravi, il papa ti dava consigli?) ad interrogativi che entrano nel merito del sacramento (Perché anche per fare la Cresima dobbiamo essere accompagnati dal padrino o dalla madrina? Tra i doni dello Spirito Santo c’è il timor di Dio: per te cosa vuol dire esattamente? Come possono davvero aiutarci i doni dello Spirito?), fino a spingersi coraggiosamente al cuore della fede: come facciamo a credere sempre a Gesù e a Dio, anche se non li abbiamo mai visti?

A chi gli chiedeva: perché ricevere la cresima alla nostra età, 10/11 anni? il Cardinale aveva risposto: “Per capire fino in fondo una cosa non basta usare la testa (ragione) ma occorre anche il cuore. La vostra è un’età in cui da una parte siete ancora capaci di meraviglia, di stupirvi davanti a quello che vi sta davanti ma, dall’altra, siete anche già capaci di serietà incominciando ad impegnarvi di persona usando la vostra testa”.

L’attenzione e il silenzio con cui viene seguito il dialogo è un’impressionante documentazione di questa osservazione di Scola. Così, con parole semplici e facendo esempi tratti dal quotidiano, il Cardinale riesce a spiegare loro verità vertiginose parlando di vita come vocazione, di contemporaneità di Cristo, attraverso l’Eucaristia e la compagnia della Chiesa, di ‘nuova parentela’ più potente di quella della carne e del sangue, di perdono e di ripresa, perché “vi assicuro che non c’è niente che vi possa capitare nella vita, neanche le cose più terribili e dolorose, a cui con l’aiuto della compagnia cristiana non si possa porre rimedio”.

Più di un’ora è passata, senza accorgersene, e i ragazzi non smetterebbero più…

C’è ancora un minuto per alcune “perle” e per una raccomandazione finale. “La vita resta viva e bella fin quando (anche a 80 anni) uno è disposto ad imparare”, “non è importante capire tutto e subito: avete la vita per guadagnare una verità che avete intravisto …”, “da qui a domenica ogni sera, prima di spegnere la luce e dormire, dite un’avemaria alla Madonna perché vi aiuti a vivere bene il dono del sacramento che riceverete”.

Adiutor

Write A Comment